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VIDEO dell’agguato in piazza Nazionale, Noemi a terra: killer in fuga passa sul suo corpicino

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Il killer insegue la vittima designata, spara tra la folla e poi scavalca per due volte il corpo della piccola Noemi, ferita ai polmoni e riversa sull’asfalto. Sono le immagini choc di un video  che riprende la scena della sparatoria a Napoli in piazza Nazionale nella quale è rimasta ferita una bambina di 4 anni.

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La zona è sotto gli obiettivi di diversi telecamere, tra negozi ed edifici privati. Al primo filmato, subito acquisito dalla Squadra Mobile, in cui si vede il sicario agire in modo goffo e impacciato per poi fuggire a bordo di una moto, se ne sono aggiunti almeno altri due pubblicati da diversi siti di informazione. In uno, in particolare, si vede il marciapiede davanti al bar dove si trovavano la bimba e la nonna. Nelle immagini si vede correre il pregiudicato Salvatore Nurcaro in fuga dal killer; uno dei colpi esplosi all’impazzata dal sicario colpisce Noemi che si accascia al suolo; il sicario prima ne scansa il corpo per inseguire il suo bersaglio, poi torna indietro e scavalca una seconda volta la bimba sul marciapiede durante la sua fuga.

Le condizioni di Noemi

Restano “estremamente gravi” le condizioni della bambina di 4 anni colpita da un proiettile nella sparatoria di venerdì pomeriggio a Napoli. Dall’azienda ospedaliera Santobono, dove la piccola è ricoverata, si apprende che “persiste una grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare”, a causa del proiettile che ha perforato un polmone ed è stato poi rimosso in un lungo intervento chirurgico. Nella giornata di ieri è stata praticata la RMN che ha escluso compromissione del sistema nervoso centrale e periferico. Durante le ore notturne non si sono osservate sostanziali variazioni delle condizioni generali. La piccola paziente è tuttora sedata e collegata al ventilatore meccanico.
Le sue condizioni cliniche permangono estremamente gravi e la prognosi riservata”

De Magistris in ospedale

 

«Salvini ha reso il Paese più insicuro e più violento. Aumentano i reati a sfondo razziale; crescono le violenze su bambini e donne; si rafforza l’odio sociale e il sentimento del rancore; si consolida il pericolo del terrorismo per le politiche di odio nei confronti dei popoli islamici; aumentano corruzioni e collusioni, con indagini anche verso esponenti dello stesso governo. Un ministro quasi mai presente al Viminale, sui social in genere o mangia o spara cazzate». Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris non rilasciava dichiarazioni politiche da venerdì in segno di solidarietà con la famiglia della bimba ferita nell’agguato di piazza Nazionale; stamani ha pubblicato un lungo post su Facebook dedicato ai temi della sicurezza. «Quando si spara davanti a una scuola di periferia o dinanzi a un bar in una piazza zeppa di gente in pieno giorno, la città e il sindaco hanno il diritto/dovere di interrogare lo Stato. La domanda ricorrente che mi rivolgono i cittadini da mesi e mesi è la sicurezza, funzione di competenza dello Stato». Stato che il sindaco ritiene «distante, finanche ostile in termini di risorse economiche per la città di Napoli: questo significa anche poche risorse per servizi strategici per realizzare quelle reti sociali necessarie per togliere terreno fertile al crimine». Per de Magistris l’attuale ministro degli Interni ha reso il Paese «più insicuro». «Si diffonde l’uso delle armi, anche con l’utilizzo indiscriminato della legittima difesa, il tutto condito dal bullismo istituzionale plasticamente rappresentato dal ministro Salvini con il mitra in mano. Un ministro muscolare con i deboli e molto molle con i forti. Un ministro quasi mai presente al Viminale perché sempre impegnato in campagna elettorale, tra un comizio e l’altro, anche mentre si diffondeva la notizia della bimba napoletana in rianimazione, non esitava a farsi immortalare da un selfie con tanto di sua dichiarazione». «Signor ministro, a proposito di sicurezza, attendiamo ancora le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che si era impegnato in autunno scorso a destinare alla città di Napoli. Magari faccia meno comizi e invii le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che la circondano quando si muove nei territori italiani a garantire la sicurezza degli abitanti del nostro Paese. Intendo poi esprimere la mia gratitudine alle donne e agli uomini delle forze di polizia e della magistratura che a Napoli operano in condizioni certamente complicate e complesse, con elevata professionalità. Gli ultimi arresti della polizia di Stato e dei carabinieri, con riferimento all’omicidio avvenuto dinanzi la scuola, dimostrano elevata capacità investigativa», sottolinea il sindaco di Napoli.

«Il sindaco di Napoli ha il diritto/dovere di chiedere allo Stato di fare di più in quella che forse è l’unica vera funzione che ancora gli spetta in via esclusiva: prevenire il crimine e reprimerlo. In questo modo ci aiutate anche a distruggere il modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente, degli eroi (di merda) di Gomorra. Una droga mediatico-comunicativo-artificiale che rischia di corrodere cervello, anima e cuore di centinaia di giovanissimi», ha aggiunto il primo cittadino nel suo lungo post su Facebook. «Non fate l’errore di sottovalutare questo simbolismo affascinante del male. La nostra parte l’abbiamo fatta e la continueremo a fare, giorno e notte. Napoli sta scalando vette di luce impensabili sinora. Chiediamo allo Stato di toglierci il buio della zavorra criminale in modo che il suono della cultura vinca definitivamente sul rumore delle pistole», scrive il sindaco.

 

 

 

 

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