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[Video]. Sant’Antimo, a 4 anni dal crollo in via Giannangeli solo degrado e distruzione

Lo sfogo degli ex residenti di via Giannangeli a Sant'Antimo
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Sono passati quattro anni dal crollo della palazzina in via Pietro Giannangeli nel pieno centro storico di Sant’Antimo ma niente è cambiato. Gli ex residenti del civico 35 sono ancora costretti a rivedere le stesse macerie nonostante sia trascorso un bel po’ di tempo dall’apertura della cavità. Ieri, è stato il quarto anniversario della cavità che inghiottì parte del primo piano costringendo i residenti lontani dalle loro case. In questi anni, la palazzina è stata al centro di diversi tristi episodi.

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Il civico 35 a Sant’Antimo era finito nel mirino degli sciacalli che erano riusciti a portare via perfino gli elettrodomestici dalle case degli sfollati. Il posto era diventato anche una discarica a cielo aperto perché in molti andavano a sversare rifiuti speciali ma anche urbani nelle vicinanze. Sono stati effettuati anche degli interventi mirati per eliminare gli scarti.

Lo sfogo degli ex residenti di via Giannangeli a Sant’Antimo

Gli ex residenti di via Pietro Giannangeli 35 a Sant’Antimo non si rassegnano e cercano ancora risposte. Attraversare quella strada provoca a distanza di quattro anni ancora troppe emozioni. Rosa continua a combattere e nemmeno il tempo che passa placa la sua rabbia. Passa ogni giorno davanti allo stabile dove ha vissuto i momenti più belli della sua vita e non riesce a frenare il mix di sentimenti.

Ha raccontato con la voce rotta dall’emozione: “Ci sono delle crepe e il sottosuolo continua ad inclinarsi. Qualche giorno crollerà tutto se si attendono ancora altri quattro anni. Bisogna fare presto”. La situazione non è migliore all’esterno della struttura: “La strada è ancora chiusa creando notevole disagio alle poche famiglie che ancora ci abitano. La maggior parte dei nuclei sono stati costretti ad abbandonare il posto per il degrado che si è formato. Il pericolo è costante perché c’è l’immobile crollato. Non sappiamo quando ci saranno altri interventi. Non è possibile attendere ancora”.

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