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«Vien di notte con le scarpe tutte rotte…», perché la Befana riempie le calze di dolci e carbone

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La calza della Befana viene appesa in quasi la metà delle case degli italiani (47%) mentre ad una minoranza del 13% la Befana porta altri regali ed il resto non festeggia anche perché non ha bambini. E’ quanto emerge da una elaborazione Coldiretti/Ixe’ per la Festa dell’Epifania.
Immancabili nella calza sono cioccolate, caramelle e carbone dolce ma la svolta green e la spinta verso una migliore alimentazione contagia anche la Befana e in molte famiglie tornano anche fichi e prugne secche, nocciole, noci e soprattutto biscotti fatti in casa. Da qualche anno però l’appuntamento si è diffuso anche tra gli adulti che sfruttano l’occasione per scambiarsi o farsi doni, anche simbolici, spesso approfittando dell’inizio della stagione dei saldi. Una ultima occasione di festa – conclude la Coldiretti – fa salire a oltre 5,1 miliardi il valore dei regali acquistati durante le festività di fine ed inizio anno.

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Ma perché ad essere riempite sono delle calze? Secondo una delle versioni più accreditate, i Magi diretti a Betlemme non trovando la mangiatoia chiesero informazioni a un’anziana, incontrata lungo la strada. La donna, pur sapendo che i Magi si recavano dal piccolo Gesù, non volle andare con loro in un primo momento. Quando si pentì della decisione presa, preparò un cestino ricco di dolci e si mise in cammino alla ricerca dei Magi, sperando di raggiungerli. Bussò a ogni casa per trovarli e a ogni bambino incontrato regalò dei doni, nella speranza di imbattersi anche nel piccolo Gesù. Da allora la Befana girerebbe il mondo, regalando dolci per farsi perdonare e i piccoli metterebbero fuori dall’uscio di casa calze e scarpe per la vecchia signora: se nel suo vagare ne avesse avuto bisogno poteva usarle, altrimenti riempirle di dolci.

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