Home Cronaca “Vieni a prendere tua figlia”, la trappola di Angelo per uccidere Marisa

“Vieni a prendere tua figlia”, la trappola di Angelo per uccidere Marisa

Vieni a prendere tua figlia, la trappola di Angelo per uccidere Marisa
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Un altro femminicidio. Questa volta a Trapani. Un uomo uccide la sua ex con un piano probabilmente premeditato da mesi, per poi togliersi la vita poco dopo.

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Un’altra donna assassinata dal proprio ex

Marisa Leo, 39 anni, era la brillante direttrice comunicazione delle cantine “Colomba bianca”. Marisa era stata chiamata la mattina dal suo ormai ex marito, Angelo Reina, che le aveva detto di andare a prendere la figlia nell’azienda dell’uomo verso le 17, riattaccando così senza dare nessun’altra spiegazione.

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L’uomo si toglie la vita in seguito

Una vera e propria trappola, congeniata probabilmente da mesi, senza che Marisa sospettasse di nulla. Cosi puntuale si reca nel vivaio di contrada Farla, fra Mazara e Marsala a riprendere la propria bambina ma ad aspettarla altro non è che la morte accompagnata da una pistola carabina calibro 22. L’uomo ha fatto fuoco contro Marisa per ben tre volte ad altezza addome.

Infine come un perfetto vigliacco è salito nella sua macchina dirigendosi verso l’autostrada. Lì due ore dopo l’uomo si è tolto la vita su un viadotto fra Alcamo e Castellammare: un camionista l’ha visto scendere dalla sua Porsche Cayenne e puntarsi il fucile in bocca.

Un piano premeditato da mesi dall’uomo

Già nel 2020 Marisa aveva denunciato il suo ex per stalking e per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Andò al processo, al palazzo di giustizia di Marsala, per ribadire tutto quello che aveva subito: minacce, aggressioni in strada, pedinamenti, controlli.  Poi, però, il 12 maggio dell’anno scorso Marisa era tornata in aula per ritirare la querela.

Come testimonia una sua amica sembrava che Marisa volesse dare una nuova opportunità al suo ex e padre della bambina e sembrava anche che le cose stessero funzionando. Dopo la chiusura de processo i due avevano avuto l’affidamento congiunto della bimba e l’uomo andava prendere la piccola nei fine settimana. Spesso l’uomo l’accompagnava anche all’asilo, ed a Natale tutti e tre erano saliti da un vicino per fare gli auguri.

sembrava che tutto andasse bene ma per l’uomo probabilmente tutto era solo una finzione per ottenere fiducia fino ad arrivare a questo fatidico giorno per mettere in atto il suo piano per uccidere la povera Marisa. La donna infatti nonostante quando la figlia stava con l’uomo non avesse un buon presentimento non avrebbe mai sospettato in un omicidio premeditato.

Testimonianza di un investigatore privato

Dopo la morte di Marisa un investigatore privato si è presentato alla questura di Trapani e ha rivelato che qualche tempo fa, l’imprenditore assassino gli aveva chiesto di pedinare la giovane, per scoprire una sua eventuale relazione sentimentale. Dunque, la sua ossessione per la ex non era cessata nonostante l’illusione di Marisa che le cose fossero migliorate. Reina continuava a controllare e a pedinare Marisa Leo, come lei aveva denunciato tre anni prima.

 

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