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Vigile morso da un ragno salvato in extremis: ha perso l’uso dei reni

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Sono vivo per miracolo“. Sono queste le parole del 59enne che, a causa del morso di un ragno, ha rischiato la propria vita ‘cavandosela’ perdendo l’uso dei reni e con un braccio in necrosi.

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La dichiarazione

Tutto è cominciato mentre facevo dei lavori a casa. Ho infilato le mani in un sacco di gesso, ho visto un piccolo ragno sul braccio e l’ho subito tolto. Non ho sentito dolore e non gli ho dato peso. Dopo un paio di giorni si erano formate due piccole croste a distanza di due centimetri l’una dall’altra, ma non avrei immaginato che quello sarebbe stato solo l’inizio di un calvario. Quando sono arrivato all’ospedale di Terni non parlavo più e la funzionalità di alcuni organi era ormai compromessa. Se l’ho raccontata lo devo alla professionalità dell’equipe medica del reparto di malattie infettive guidato dalla professoressa Daniela Francisci“. L’uomo, giunto al pronto soccorso di Terni in gravi condizioni, è stato assistito dai medici che sono riusciti a stabilire la causa dopo una serie di domande sulla vita del 59enne.

Se fosse andata bene avrei rischiato l’amputazione del braccio ma il veleno che era andato in circolo stava per intaccare fegato e cuore. I medici, visto il lavoro che svolgo, mi hanno fatto una serie di domande per capire quale tipo di contatti avessi avuto negli ultimi tempi. In questo frangente ho raccontato l’episodio di quel piccolo ragno che mi aveva morso diversi giorni prima e questo ha permesso di ricostruire quello che era accaduto e iniziare una terapia antibiotica mirata. Non finirò mai di ringraziare i medici e gli operatori del reparto di malattie infettive dell’ospedale. Sono persone encomiabili per la professionalità e perché operano tra mille difficoltà, con un organico ridotto al minimo. E mi hanno ridato la vita”

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