Se siete andati al cinema a vedere l’ultimo capolavoro di Sorrentino avrete sicuramente riconosciuto il Villaggio Coppola. L’enorme area abitativa, con le sue strutture da scenari post-bellici, ha colpito l’opinione pubblica, per gli scorci, i colori, gli scenari. Tuttavia, il Villaggio Coppola non è solo un set cinematografico d’effetto. Per centinaia di persone è, più comunemente, casa. Una casa angusta e, troppo spesso, inadatta e inospitale. ma comunque casa, direbbero i residenti. I palazzoni sono abitati da nuclei familiari di ogni genere ed etnia. Assieme, nel tempo, hanno creato una città aperta in un quartiere abbandonato, generando un interessante caso da studiare. Nelle torri del Villaggio Coppola abitava anche la donna che da poco più di 48 ore ha fatto perdere le sue tracce.
Villaggio Coppola, dal set cinematografico alla realtà
La 40 enne era parte della comunità afro che sul litorale di Castel Volturno ha messo radici. Tuttavia, verso le 20 di due giorni fa, stando alle ricostruzioni offerte da due pescatori presenti sul posto, la donna sarebbe entrata in acqua con i vestiti ancora addosso. Secondo i testimoni, la donna era in stato d’agitazione e urlava qualcosa in inglese. Dopo qualche minuto, è scomparsa tra le onde. Scomparsa, ancora oggi. I Carabinieri, dopo 48 ore di ricerche, supportati anche dalle strutture balneari della zona e dai centri per l’accoglienza, hanno deciso di interrompere le operazioni. Non c’è traccia della donna. Ne viva, ne esanime.
