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Vincenzo morto a 4 anni per il linfoma, la mamma: “Vogliamo giustizia, devo sapere se ha ricevuto le cure giuste”

vincenzo cuozzo
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Parla con la voce rotta dal pianto Lina Pierro, la madre del piccolo Vincenzo, morto nel 2020 per un linfoma non Hodgkin di tipo T.

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E lo fa insieme al marito, Marco Cuozzo, mentre protesta davanti all’ospedale Santobono nell’anniversario della morte del piccolo. Vogliono sapere la verità. Dietro di loro, lo striscione con la foto del piccolo Vincenzo.

Vincenzo morto a 4 anni a causa del linfoma, la mamma: “Vogliamo giustizia, devo sapere se mio figlio ha ricevuto le cure che meritava”

Il calvario di Vincenzo e della sua famiglia inizia nell’agosto del 2019. Il piccolo viene visitato da un otorino per quelli che sembrano essere problemi respiratori: russava durante la notte. L’otorino gli diagnostica le adenoidi e viene subito iniziata la cura. Ma Vincenzo peggiora anziché migliorare, e dopo due giorni si sente male. Viene quindi portato al Santobono dove gli viene diagnosticata una bronchite asmatica, e allora via ad una nuova cura. Nemmeno in questo caso ci saranno dei miglioramenti, Vincenzo sta sempre peggio, ha i decimi di febbre e accusa stanchezza.

Di seguito, le parole di mamma Lina, riportate da Fanpage:

“Non hanno mai fatto le analisi del sangue, non lo hanno mai ricoverato. Per otto mesi siamo andati avanti a indietro. Il primo aprile 2020 gli abbiamo fatto fare le analisi del sangue e una radiografia, in poche ore i due centri ci hanno chiamato e hanno detto di andare subito al Pronto Soccorso perché Vincenzo aveva un polmone collassato. Abbiamo fatto una nuova radiografia e vedevo che, dietro al vetro, il numero dei dottori aumentava. Lì ho capito che c’era qualcosa che non andava. Lo hanno portato in Rianimazione, è uscita la dottoressa e mi ha detto: “Signora, sedetevi. C’è una massa. Vostro figlio ha l’1% di possibilità di uscire dall’ospedale”. Entrai nella stanza per salutarlo prima che lo preparassero e lui mi disse: “Mamma, torniamo a casa”. Gli risposi: “Vince’, mamma farà qualsiasi cosa, ma tu a casa ci torni”.

La diagnosi di linfoma e la morte

Dopo svariati controlli e radiografie, la diagnosi peggiore: il linfoma non Hodgkin di tipo T. Il 2 aprile, il giorno dopo la diagnosi, Vincenzo morirà. I genitori hanno sporto denuncia, chiamando in causa i medici che nei mesi hanno avuto in cura il figlio. Nella consulenza di parte si legge che a causare il decesso è stata anche la scoperta tardiva del linfoma, circostanza che ha impedito che il bimbo ricevesse le cure necessarie.

Questione spinosa e di difficile risoluzione. Nella relazione del consulente tecnico d’ufficio incaricato dal giudice, spiega sempre a Fanpage l’avvocato Francesco Pugliatti, sino a 9 giorni prima del decesso non ci sono stati segni o sintomi riportati né dalla famiglia né dai sanitari tali da far sospettare ragionevolmente la presenza del linfoma ed anticipare quindi iter diagnostico e terapia. In primo grado i medici sono stati tutti assolti. Ora si attende l’appello: l’udienza è stata fissata per il 28 maggio 2025.

 

 

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