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Violenza nel carcere di Secondigliano, medico e agenti aggrediti a calci e pugni da un detenuto

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“Ennesimo episodio di aggressione da parte di un detenuto nei confronti del personale di polizia penitenziaria. Questa volta il teatro dell’evento è stato il carcere di Secondigliano. A farne le spese sono stati alcuni agenti accorsi in difesa del medico del carcere aggredito da un detenuto nigeriano di 30 anni che dava in escandescenza attingendo il personale intervenuto con calci e pugni, provocandone contusioni, traumi e escoriazioni in varie parti del corpo.”

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Lo riferisce il Sinappe, sindacato nazionale autonomo della polizia penitenziaria, per voce del segretario generale aggiunto Luigi Vargas e del segretario regionale Pasquale Gallo che aggiungono: “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un evento critico che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Non è concepibile che detenuti con patologie psichiatriche siano ancora ristretti presso istituti penitenziari, non specializzati né dotati delle professionalità sanitarie necessarie per gestire tali soggetti”.

Che poi proseguono: “Il nostro accorato appello giunga ai vertici amministrativi e all’esecutivo, affinché si giunga in tempi brevi a rinfoltire organici e risorse sempre più esigue, e a individuare strutture idonee e specializzate per la gestione di tali soggetti. Non è più tempo di proclami. Bisogna agire in fretta con interventi concreti e risolutivi. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a tutto il personale coinvolto auspicando una rapida guarigione”.

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