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“Vogliono uccidermi perché sono il figlio di Luigi Giuliano”, la denuncia di Nunzio

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Non è un camorrista, non risulta affiliato a nessun clan, ma Nunzio Giuliano, figlio di Luigi, si sente nel mirino del “sistema”. «Devi andartene da qui, ora comandiamo noi e tu non conti niente, sei solo il figlio di un pentito, sei immondizia» è stato il primo segnale risalente al 17 dicembre scorso. Dalle parole sono passati ai fatti. «Il 19 gennaio un ragazzo sui vent’anni mi ha avvicinato su uno scooter mentre ero in piazza e mi ha puntato una pistola alla testa dicendomi che se non traslocavo altrove mi avrebbe ammazzato» racconta Giuliano. Non gli hanno sparato ma lo hanno mandato all’ospedale. In cinque lo hanno aggredito e riempito di calci e pugni, a riportarlo è stato il corriere del Mezzogiorno.

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La “colpa” di Nunzio Giuliano è quella di essere il figlio di Luigi, considerato negli anni “d’oro” della famiglia di Forcella, il re di Napoli. In molti raccontano che non c’era foglia che si muovesse nel quartiere e non solo se i Giuliano non avessero dato il loro placet. Luigi si pentì nel 2002 ed entrò in un programma di protezione che, adesso il Servizio centrale di protezione dei testimoni e collaboratori di giustizia, ha revocato ad alcuni componenti della famiglia poiché non ci sarebbero più rischi. Una visione che il figlio di Luigi Giuliano sta contrabattendo.

 

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