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Whirlpool Napoli, partite le prime lettere di licenziamento. Il Tribunale: “Non è condotta antisindacale”

"La tracotanza di Whirlpool non ha limiti"
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Il gruppo Whirlpool ha iniziato ad inviare le prime lettere di licenziamento ai 340 dipendenti dello stabilimento di Napoli. Ne danno notizia le fonti sindacali.

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Il contenuto delle lettere di licenziamento da parte della Whirlpool

Con la presentesi legge nelle lettere inviate ai lavoratori e rese note dal sindacato – le comunichiamo il recesso della nostra società dal rapporto di lavoro con lei intercorrente con effetto immediato al ricevimento della presente. Esonerandola dal prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso contrattualmente a lei spettante“.

Le sorti dei destinatari delle lettere

Per i destinatari, quindi, scatterà la disoccupazione, in attesa che si definiscano le intenzioni del consorzio che dovrebbe rilevare i capannoni di via Argine. Ad ogni modo, l’azienda conferma “le offerte di un incentivo all’esodo pari a 85mila euro lordi, inclusivo del corrispettivo per le rinunce. In alternativa al suo trasferimento presso l’unità produttiva di Cassinetta di Biandronno (VA)“. Una scelta che i lavoratori potranno fare entro il 30 novembre prossimo.

Le attività previste in questi giorni per i dipendenti Whirlpool

A tal proposito, oggi alle 9 c’è stata una nuova assemblea degli operai nella fabbrica di Ponticelli. Al centro del confronto: l’arrivo delle prime lettere di licenziamento, il tavolo a Roma e il nuovo consorzio, le decisioni del giudice del Lavoro di Napoli.

Nelle scorse settimane, infatti, le rappresentanze sindacali avevano presentato un ricorso al Tribunale di Napoli per illegittimità dei licenziamenti e attività antisindacale. Per questo i licenziamenti erano stati rimandati. Inoltre, all’udienza del 27 ottobre la multinazionale statunitense aveva presentato documentazione in inglese che andava tradotta in italiano.

La decisione del giudice del Lavoro di Napoli

Il giudice del lavoro di Napoli, Maria Rosaria Lombardi, ha dato ragione alla multinazionale statunitense Whirlpool per il ricorso. Stabilendo, così, l’assenza di “condotta antisindacale” e dando il via ai licenziamenti. “Abbiamo perso il ricorso”, trapela già da questa mattina da fonti vicine ai lavoratori. La risposta del magistrato sarebbe arrivata, da quanto si apprende, intorno alle 8.30 di stamani via Pec direttamente ai segretari territoriali dei sindacati che lo scorso 22 ottobre erano stati ascoltati in aula al Palazzo di Giustizia di Napoli. 

Le parole dei sindacati

La tracotanza di Whirlpool non ha limiti“, si legge in una nota congiunta di Barbara Tibaldisegretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico della Fiom – e Rosario Rappasegretario generale Fiom Cgil Napoli.

La multinazionale, contravvenendo agli impegni presi – proseguono – ha inviato oggi pomeriggio le prime lettere di licenziamento alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento partenopeo di via Argine. Questo ennesimo atto di arroganza arriva proprio mentre aspettiamo la sentenza del Tribunale di Napoli. Che dovrà decidere sul ricorso presentato da Fim, Fiom e Uilm sulla condotta antisindacale della multinazionale americana. A dimostrazione del fatto che Whirlpool, oltre a fare carta straccia degli accordi sindacali siglati con il Governo, non rispetta neanche la magistratura italiana“.

A giorni il Governo dovrà convocarci con i ministri al Lavoro e dello Sviluppo economico. Con il compito di costruire un percorso per dare continuità occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli. Un percorso che scongiuri i licenziamenti, che per noi sono inaccettabili. La lotta proseguirà fino a quando lo stabilimento di via Argine non riprenderà a produrre. Non abbandoneremo mai le lavoratrici e i lavoratori“, concludono Tibaldi e Rappa.

 

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