Home Cronaca CAVA DI CHIAIANO: ENTRO FINE SETTIMANA I RISULTATI. RICHIESTI NUOVI ACCERTAMENTI

CAVA DI CHIAIANO: ENTRO FINE SETTIMANA I RISULTATI. RICHIESTI NUOVI ACCERTAMENTI

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Sono attesi per la fine della prossima settimana i primi risultati dei rilievi tecnici in corso nella cava di Chiaiano per accertarne l’idoneità ad ospitare una discarica di rifiuti. Martedì, invece, si svolgerà un tavolo tecnico in prefettura, presieduto dal sottosegretario Guido Bertolaso, cui parteciperanno anche gli esperti scelti dalle comunità locali che si oppongono alla discarica. ”Abbiamo già consegnato una lista di nuovi accertamenti che dovrebbero essere effettuati nella cava – spiega Giovan Battista De Medici, professore alla facoltà di ingegneria dell’università Federico II di Napoli e membro della commissione tecnica per conto dei comuni – martedì – ci confronteremo su questo. Sono necessarie indagini che diano una caratterizzazione più esaustiva della situazione”. Alla fine della settimana dovrebbero invece arrivare ”i primi risultati – precisa il docente – sulle analisi del terreno superficiale della cava di tufo”, e che diranno se il sito sia già contaminato. Per i risultati dei carotaggi si dovrebbe invece attendere ancora, anche a causa di alcuni ritardi dovuti alla rottura della trivella che sta scavando a Chiaiano: una nuova trivella è comunque già arrivata e dovrebbe entrare in funzione a breve.

Intanto, continuano le indagine della Procura di Giovandomenico Lepore, che ipotizza il reato di disastro per gli sversamenti avvenuti a Villaricca. L’inchiesta punta a fare chiarezza sui fatti, in questo caso non c’è la prova di una lista di aziende, che sotterravano i loro materiali aziendali, come nei fascicoli delle indagini su Pianura, ma le condizioni del cratere di Napoli nord sembrano simili a quelle del versante occidentale. Una «piscina di percolato a rischio Vajont», si legge in un’intercettazione ambientale. Tant’è che il titolare del fascicolo – il pm Liana Esposito del pool dell’aggiunto Rosario Cantelmo – punta a disporre una maxiperizia per accertare origine e qualità degli sversamenti consumati a Villaricca. Anche in questo caso il primo reato ipotizzato è quello di disastro, dopo una class action che risale allo scorso febbraio. Centinaia di firme e un pool di legali che hanno strappato un primo successo, quello di tenere fuori Villaricca dai piani immediati del commissariato di governo. Una mossa che ha spostato su Chiaiano la possibilità di aprire una discarica di Stato.

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