Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia, ritenuti i mandanti e gli esecutore del massacro di Castelvolturno, sono finiti in manette alle prime luci dell’alba. Circa 100 persone sono state arrestate questa mattina, in una vasta operazione coordinata dalla direzione centrale anticrimine della polizia. Contro il clan camorristico dei casalesi, circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, del servizio centrale operativo e del servizio centrale territoriale, hanno eseguito107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal tribunale di Napoli. Su richiesta della Dda partenopea nei confronti di capi e gregari dell’organizzazione criminale, operante non solo in provincia di Caserta e nel basso Lazio ma con collegamenti nazionali ed internazionali. Tra le 107 ordinanze, 77 notificate in carcere e 30 eseguite nel casertano. Dalle prime indiscrezioni sono finiti in manette i vari capizona della cosca, tra i quali i Reccia e gli esattori delle varie zone del casertano.
Secondo quantro si e’ appreso, Spagnolo, Letizia, e Cirillo erano in tre diverse villette tra Quarto e Licola, sul litorale domitio. I tre erano armati ma non hanno avuto il tempo di reagire al blitz delle forze dell’ordine. Sequestrati nella perquisizione delle abitazioni 2 kalashnikov e due pistole 9×21, la stessa tipologia di armi utilizzate in tutti gli omicidi e gli atti intimidatori commessi dall’ala stragista ex bidognettiana del clan dei Casalesi, compresa la strage di Castelvolturno.
Le accuse per gli arrestati sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidi, ricettazione ed estorsione. Per l’accusa di ricettazione aggravata dalla finalita’ mafiosa, si contesta agli affiliati dei Casalesi di aver ricevuto uno ‘stipendio’ mensile dal capoclan.
Tra gli arrestati c’è anche Giuseppina Nappa e Mario Schiavone, rispettivamente moglie e cugino del capo della camorra casalese Francesco Schiavone, detto ‘Sandokan’, già detenuto.
In manette anche un avvocato di Casal di Principe, Mario Natale, arrestato nella sua abitazione, accusato tra l’altro di estorsione.
Contestualmente all’attivita’ della Polizia, la Guardia di Finanza sta procedendo nel casertano, nella zona di Napoli, nel basso Lazio ed in Toscana al sequestro di beni mobili ed immobili e societa’ commerciali riconducibili al clan camorristico per un valore di oltre 100 milioni di euro.