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venerdì, Luglio 4, 2025
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CESARO GELA L’UDC: «LA GIUNTA NON SI TOCCA»

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La giunta non si tocca. Cesaro firma il suo primo protocollo da presidente della Provincia (“Mare sicuro”, con la capitaneria di porto) e resta fermo sulle scelte annunciate sabato scorso, tirando dritto dinanzi all’irritazione dell’Udc. Gennaro Ferrara vicepresidente? «Io non cambierò idea». Nello Palumbo non accetta l’incarico? «Non è un problema». L’Udc non vota la sua elazione? «Non ho problemi di numeri, anzi». Ma su un punto non ci sta. «Ho mantenuto tutti i patti. La vicepresidenza e un assessore all’Udc. Ho rispettato gli impegni presi, poi esiste un´autonomia del presidente sulla rosa dei candidati. Nei giorni scorsi ho sentito Buttiglione. Sapeva che mi stavo orientando sul rettore Ferrara. Del resto – racconta Cesaro – nell’Udc l’avevano inizialmente indicato come possibile candidato alla presidenza. Significa che era il migliore che avevano, giusto? Cesa, Zinzi e Testa condividevano le scelte, poi qualcosa è successo nel loro partito».

Parole che non ricuciono. Tutt’altro. Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito di Casini, si fa sentire da Roma e pretende una precisazione da piazza Matteotti. Che arriva con questa formula: «È un equivoco che alle trattative fosse presente Cesa. Ma a suggerire il nome di Ferrara sono stati i segretari Udc, regionale e provinciale, Zinzi e Testa, oltre al presidente del partito, Buttiglione, da me ritenuti interlocutori autorevoli e affidabili». Quello che è successo dopo, dice Cesaro, «non riguarda me». Riguarda l’Udc: sottinteso. E l’Udc non manda segnali di pace. «Il presidente Cesaro cita a sproposito i dirigenti nazionali del partito che escludono di aver interferito e pone l’Udc nella condizione di non riconoscere l’esecutivo appena varato», parole del neo commissario provinciale Ciro Alfano, chiamato alla guida del partito al posto di Nunzio Testa proprio a causa della burrasca in Provincia. «I nostri nominativi sono stati disattesi», rilancia dopo aver incontrato i 4 consiglieri eletti. Uno dei nomi suggeriti per la giunta era il suo. Adesso da commissario, esclude «ogni possibile coinvolgimento nell´esecutivo», aspettando una mano tesa da Cesaro.

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Cesaro, per ora, annuncia altre due deleghe: al Personale va Severino Nappi, il Bilancio è lavoro per Antonio Iorio, che dovrà occuparsi di razionalizzare spese e cda delle 36 aziende partecipate. Cesaro conta di insediare la giunta dopodomani e di presentarsi in aula la prossima settimana: «Volevo convocare il Consiglio venerdì 17, poi ho pensato che non mi pareva la data giusta per cominciare». Se ne parla lunedì 20. «Nicolais mi ha chiesto di trovare una data utile perché anche lui possa essere presente». Ieri Cesaro ha incontrato gli eletti del centrodestra (assenti i 4 Udc), toccando con mano il malumore. Angelo Delle Cave (Nuovo Psi) conferma «tutte le riserve già espresse rispetto al metodo utilizzato» per la giunta. Ma Cesaro tira dritto. (Angelo Carotenuto – napoli.repubblica.it – 08/07/2009)

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