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venerdì, Luglio 4, 2025
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Domiziana killer: Cinque morti e un ferito grave in scontro frontale

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Cinque persone sono morte in un tragico incidente avvenuto sulla Domiziana al chilometro 0+700 in uno scontro frontale tra due auto: una Ford Fiesta e una Fiat Bravo, nel territorio di Sessa Aurunca, nei pressi del fiume Garigliano, su un tratto della strada noto per la sua pericolosità poco dopo le 14 di ieri. Rimangono a lungo a terra i corpi delle cinque vittime, e uno dei giovani, privo di documenti, è tuttora senza nome. C’è un unico superstite, ma è in condizioni critiche ed è tuttora ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma e non è ancora in condizioni di fornire la sua testimonianza.
Sono anni che le denunce sulle note potenzialità di “strada killer” di quel stratto della Domiziana restano inascoltate. La dinamica dell’accaduto, però, è difficile da decifrare: l’alta velocità di una Fiat Brava intercetta forse, in questo caso, una manovra azzardata compiuta da un ventiseienne a bordo di una Ford Fiesta; ci sono altri tre giovani con lui e muoiono tutti sul colpo. Alla guida della Ford c’era Francesco Grimaldi, 26 anni; al suo fianco viaggiavano Arturo Rizzi, di 23 anni, Fabrizio di Meo, di 26, e il giovane non identificato; era residente a Licola Mare di Giugliano, invece, Angelo Testa, di 67 anni. Per comprendere la dinamica dell’accaduto sarà necessario ascoltare Gennaro Esposito, 40 anni di Arzano ma da tempo residente a Giugliano, alla guida della Fiat. L’uomo, che non è in pericolo di vita, è stato prima ricoverato a Formia e poi trasferito al San Camillo di Roma in eliambulanza. Sarà la Procura di S. M. Capua Vetere a vagliare un’eventuale denuncia per omicidio colposo. Per diverse ore la Domiziana è rimasta chiusa al traffico.

La dinamica. Gli uomini della polizia stradale di Caserta, guidati dal vicequestore Giovanni Consoli, hanno registrato la posizione dei veicoli distrutti e le tracce delle frenate. Sui fatti si costruisce una ipotesi. La Ford è stata colpita sulla fiancata destra dalla parte anteriore dalla Fiat, che procedeva a velocità sostenuta, provenendo da Mondragone: l’urto e’ stato di tale violenza da sbalzarla sopra il guardrail. Resta da spiegare quell’impatto con il veicolo che trasportava i ragazzi. Forse il giovane alla guida ha fatto una inversione rischiosa: una manovra non consentita in una strada a due carreggiate con unica corsia, separate da una striscia continua.

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Anni di denunce. Dopo molte ore resta ancora senza nome uno dei ragazzi. Non è stato semplice, nella settimana cruciale delle ferie agostane, anche avvertire le famiglie delle vittime: qualcuno era all’estero. I loro ragazzi viaggiavano nella direzione di Castel Volturno, ma in auto non si è trovato nulla che facesse pensare a una gita al mare. Le salme sono all’istituto di Medicina legale a Caserta. A rendere piu’ amara la strage di oggi, anni di denunce inascoltate, spiega all’Ansa padre Antonio Rungi, teologo passionista: «Gli incidenti, purtroppo, non si contano più. Sono trent’anni – racconta – che chiediamo la realizzazione di una bretella interna, che possa alleggerire il traffico sulla Domiziana, che e’ inadeguata e pericolosa. Abbiamo costituito anche un comitato. Lo scorso anno abbiamo scritto al Presidente della Repubblica: tramite il prefetto ci ha assicurato di seguire la vicenda».

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