CRISI POLITICA A GIUGLIANO, INTERVENGONO LE SEGRETERIE PROVINCIALI
In sette contestano il sindaco e la bagarre politica di Giugliano si sposta a Napoli. Immediata infatti la reazione delle segreterie provinciali del centrosinistra che hanno invitato il sindaco Taglialatela e i segretari cittadini a un incontro fissato per lunedì mattina. Lo scopo? «Si lavorerà a oltranza finchè non si chiude un accordo» dicono i politici a Giugliano.
Insomma dopo mesi di liti e feroci dibattiti andati a vuoto, adesso si tenta di trovare una soluzione alla crisi politica prima del Consiglio comunale del 14 ottobre. Un accordo preventivo sull´assegnazione degli incarichi che dividono la coalizione è una condizione imposta dal documento presentato al sindaco dai sette consiglieri comunali, in rappresentanza di cinque partiti su sette della coalizione (Prc, Pri, Sdi, Verdi e Udeur).
«Questa maggioranza non esiste più» denunciano.
«Che ognuno si assuma la propria responsabilità» ribatte Taglialatela.
Intanto la crisi si trascina da mesi e adesso, con il coinvolgimento delle segreterie napoletane potrebbe finalmente trovare una via d´uscita. Si tenta di ricompattarsi anche in vista delle imminenti elezioni provinciali visto anche che in questo momento non sembrano esserci le condizioni perché il centrosinistra corra unito e l´Udeur pare già pronto con un proprio candidato.
Intanto nel mirino dei consiglieri firmatari, oltre al sindaco, c’è il testa a testa sugli incarichi dei due maggiori partiti.
«Con questa sorta di confederazione tra partiti minori – dice Nello Pennacchio, segretario Prc – siamo determinati a trovare una soluzione alla rapacità di Ds e Margherita».
«Era impossibile continuare così – aggiunge Giulio Pezzella, responsabile Udeur – ed è un bene che la discussione passi sui tavoli provinciali».
«Siamo impegnati a trovarlo un accordo – dice il sindaco Taglialatela – è stato sempre il mio interesse e un dovere per non tradire il mandato degli elettori».
A metà luglio il sindaco mise al lavoro una giunta tecnica e subito scoppiò il malcontento tra i politici che non si riconoscevano nelle scelte del primo cittadino. Successivamente poi l´accordo sull´allargamento della giunta, da 6 a 10, ha finito con l´arroventare gli animi sulla spartizione delle poltrone. In più, la contesa tra Ds e Margherita: in ballo la presidenza del Consiglio, la poltrona di vicesindaco e la presidenza del consorzio di bacino Napoli Uno.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 11 OTTOBRE 2003