Home Politica In assise Bilancio e debiti: è mistero sulle omissioni

In assise Bilancio e debiti: è mistero sulle omissioni

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Bilancio e debiti. Una ricetta classica per condire i consigli comunali d’inizio autunno. Sarebbe routine se tali argomenti non fossero trattati nell’assise consiliare riunita a piazza del Popolo a Qualiano. Ma tra rendiconto del bilancio 2009, approvazione di debiti non previsti e variazioni di capitoli “in acrobazia”, il consiglio comunale di ieri sera ha offerto un ottimo show. Il Comune incassa 12 milioni e ne spende 13: questa è più o meno la sintesi. «Vi avevamo avvisati» sbotta l’opposizione. «È colpa della “sfogliatella di Catenacci”» (circa 1milione 700mila euro relativo allo smaltimento dei rifiuti dell’anno 2004 nell’era del commissario Corrado Catenacci, ndr), risponde la maggioranza. Fatto sta che di anno in anno le previsioni non vengono mai rispettate: le entrate diminuiscono, le spese aumentano e i debiti si accumulano. L’ente, infatti, ne ha messo da parte circa 20 milioni e ieri, l’assise, si è affrettata ad approvarne altri 600mila e rotti. E se i conti non tornano, al Comune c’è “Sik Sik, l’artefice magico” (il personaggio dell’omonima commedia di Eduardo De Filippo, dove l’illusionista maldestro si esibisce in numeri di magia dall’esito catastrofico ma di esilarante comicità, ndr).
Negli anni l’Ente ha dimostrato di non avere la capacità di riscuotere i tributi più importanti, come l’Ici e la Tia. Mentre il tempo passa, dunque, ingenti somme rischiano di cadere in prescrizione, circostanza che incoraggia buona parte dei cittadini a non pagare i tributi locali. Oltretutto gli uffici sono perfino incapaci di accertare tutte le somme dovute e di emettere i relativi ruoli. «Faccio l’assessore da un anno. Stiamo provvedendo a predisporre un ufficio ad hoc» si difende Castellano, ma per dovere di cronaca, dobbiamo evidenziare che tale annuncio è stato fatto più volte nell’arco degli ultimi 5 – 10 anni, ma gli uffici competenti si sono distinti più per gli errori commessi ai danni dei contribuenti, che per operosità e abnegazione nei confronti dell’Ente. Risultato: il Comune incassa meno della metà di quanto dovrebbe. Ma c’è di più, “la ciliegina sulla torta”: Una società vanta un credito di circa 1 milione di euro, per il quale è già partito un pignoramento ai danni del Comune, per servizi svolti proprio per conto dell’Ente e dell’Ufficio Tributi, di accertamento Ici. Il problema è che il frutto di quel lavoro non potrà essere mai utilizzato perché, secondo l’assessore competente “le carte non si trovano”. In un paese civile questo si chiama “scandalo” e chi amministra avrebbe come minimo il dovere di stabilire quali siano stati gli errori commessi e chi ha la responsabilità di quanto accaduto.
Tornando ai debiti fuori bilancio, dobbiamo registrare un fatto importante. Secondo il consigliere di opposizione Domenico Marrazzo (Udc), i circa 600mila euro di debiti che il consiglio comunale si è apprestato a riconoscere, «non corrispondono alla cifra effettiva che verrebbe fuori dalla somma dei singoli casi già passati in giudicato, di cui l’Ente sarebbe obbligato a riconoscerne l’esistenza». In pratica ci sarebbero altre somme che «non è chiaro per quale motivo, si è scelto di non inserire nell’elenco dei debiti» approvati ieri dalla maggioranza. Un altro collega di opposizione si spinge oltre: «Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio viene usato a scopi politici» afferma Francesco Odierno (Udc). Tradotto in parole povere, Odierno lancia un’accusa molto pesante, secondo lui, infatti, “qualcuno userebbe dare la precedenza ai debiti da riconoscere come favori clientelari, favorendo o danneggiando un creditore piuttosto che un altro”. Anche in questo caso nessuno tra i presenti ha mostrato la minima reazione. La maggioranza si è difesa spiegando che i debiti vengono comunicati dai dirigenti dei vari settori e che, l’elenco dei debiti da riconoscere, viene redatto in base alle comunicazioni arrivate, «Se vi sono altri debiti da riconoscere – hanno aggiunto – sarà sempre possibile farlo nel successivo consiglio comunale». Resta il fatto che se è vero che vi siano altri debiti “riconoscibili” non inseriti nell’elenco, qualcuno dovrebbe spiegare con quale criterio viene redatta la lista.
C’è da aggiungere che l’attuale amministrazione non può ritenersi responsabile dei debiti accumulati in tutti questi anni e che la situazione è, se così si può dire, grave già da tempo. Il sindaco Onofaro ha più volte ribadito di aver ereditato una situazione “disastrosa”. Mancano però scelte coraggiose e azioni concrete per tentare almeno di invertire la rotta e riportare quantomeno la situazione in acque più calme. Il paese e la gente ne hanno veramente bisogno.

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