giovedì, Luglio 17, 2025
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Oggi la convalida per i cugini dell’assassino

Due cugini di 21 e 19 anni, Giuseppe e Marco Prisco, sono stati fermati con l’accusa di favoreggiamento per l’omicidio di Emiliana Femiano, la ragazza uccisa a coltellate a Terracina, in provincia di Latina. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, Emiliana e il giovane fermato, Luigi Faccetti, si sarebbero risentiti tramite Facebook qualche tempo fa e avevano deciso di incontrarsi a Terracina domenica scorsa (dove l’uomo si trovava agli arresti domiciliari dal 30 luglio scorso per il tentato omicidio dell’ex fidanzata, commesso il 21 dicembre 2009). Si sarebbero visti verso mezzanotte. Ad accompagnare la giovane i due cugini che l’hanno poi lasciata con l’ex fidanzato per circa due ore. Tra Emiliana e Luigi sarebbe scoppiata una lite e lui l’avrebbe uccisa con un coltello da cucina. All’appuntamento sotto casa a Terracina invece di presentarsi la ragazza si è presentato, Luigi Faccetti, con i vestiti sporchi di sangue e una mano ferita. A quel punto la fuga da Terracine e l’arrivo all’ospedale San Giuliano di Giugliano, per farsi curare una lieve ferita lacero contusa alla mano sinistra, dichiarando di aver subito una rapina. Fornito false generalita’, si era poi allontanato prima dell’arrivo dei carabinieri di Villaricca che, intorno alle 5, lo avevano rintracciato, pero’, in via Aviere Pirozzi. Nel frattempo, i Prisco si erano resi irreperibili, ma il primo veniva bloccato, intorno alle 13, in via Casanova, a Napoli, il secondo, un paio di ore dopo, in via Salicelle ad Afragola. L’auto usata per percorrere il tratto Terracina-Giugliano, una Renault Megane Scenic, in uso a Giuseppe Prisco e’ stata sequestrata, insieme ad altri oggetti, relativi alle indagini. I carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Alessandro Andrei, hanno visionato le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza dell’ospedale e quelle all’uscita dell’asse mediano. Il tutto è stato fondamentale per il fermo dei due ragazzi che hanno accompagnato il 24enne al nosocomio cittadino. Sequestrati anche i computer e i telefonini dei ragazzi e della vittima, per ricostruire gli ultimi giorni e soprattutto le ultime ore trascorse dalla 25enne. Sul suo cellulare, secondo indiscrezioni, vi era una telefonata che non è mai partita. Era il numero del padre, forse Emiliana, resasi conto di aver sbagliato ad accettare quell’invito voleva chiamare il padre per chiedere aiuto. Sequestrata anche l’auto utilizzata dal gruppo per arrivare a Terracina e poi a Giugliano. E’ una Renault Scenic di proprietà di Giuseppe Prisco. Oggi ci sarà l’udienza che si terrà dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli che convaliderà il fermo dei due ragazzi.

L’autopsia. Impossibile stabilire il numero esatto di fendenti inferti sul corpo di Emiliana Femiano. Lo ha dichiarato il medico legale Silvestro Mauriello che nel pomeriggio di ieri ha eseguito l’esame autoptico sul corpo della 25enne. Le coltellate che hanno martoriato Emiliana sono più di 60, ma è difficile stabilire quante. La morte inoltre, come ha precisato il dottor Mauriello, dovrebbe risalire alle due di notte. Le coltellate hanno riguardato soprattutto la parte superiore del corpo di Emiliana, senza risparmiare il viso e il collo. «Due i colpi che potrebbero essere stati fatali per la vittima, uno al torace e un altro al cuore, Eliano è deceduta per emorragia, vi è stato uno shock emorragico». Secondo quanto dichiarato al quotidiano Cronache di Napoli dal dottor Mauriello, «Non sono state riscontrate contusioni quindi si pensa che non ci sia stata una colluttazione».