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sabato, Giugno 22, 2024
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Il Napoli «anti-Milan» sbanca l’Olimpico

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E’ colpaccio. Il Napoli sbanca l’Olimpico dopo ben 18 anni. Sbatte la Roma fuori dalla lotta scudetto, e si candita prepotentemente come l’anti-Milan, a cui tiene il passo dopo il poker rossonero sul Parma. La Roma che non aveva mai perso in casa in questa stagione, deve chinarsi davanti allo strapotere del Napoli, e soprattutto di fronte a un incontenibile Cavani. Due a zero secco, due firme del Matador sempre più capocannoniere con 20 reti. Partita durissima e nervosa sin dall’inizio. Ben nove gli ammoniti, Bergonzi grazia sia Dossena nel primo tempo dopo una gomitata a Taddei, sia De Rossi nella ripresa reo di un calcione a Cavani a palla lontana. Primo tempo equilibrato. La Roma ci prova subito con Vucinic, attentissimo De Sanctis sul montenegrino. Poi i giallorossi si spengono e il Napoli esce fuori. Gargano su punizione scalda i guantoni di Julio Sergio, poi su un sinistro fuori di Dossena si chiude la prima frazione. Gli azzurri partono fortissimo nei secondi 45’. Al 3’ Lavezzi indovina il corridoio per Hamsik, contatto in area con Juan e per Bergonzi è rigore. Da cardiopalma la trasformazione di Cavani. Julio Sergio intuisce, palo interno e rete sulla sponda opposta. La reazione della Roma è sterile. Neanche l’ingresso di Totti e Menez riesce a dare brio alla manovra giallorossa. Nel Napoli intanto un’evanescente Dossena aveva lasciato il posto a Zuniga, utilissimo nel tempo rimasto in campo. Con l’intento di coprirsi, l’altro avvicendamento Yebda-Hamsik optato da Mazzarri. Il Napoli ha la possibilità di chiudere i conti alla mezzora, Lavezzi completamente solo si fa ipnotizzare di Julio Sergio. Niente paura, ci pensa il Matador al 38’ a piegare definitivamente la Roma, assist di Cannavaro dal fondo e spaccata in versione kamikaze di Cavani. Adesso guai a pensare ad un Napoli lì su per caso. La vittoria nella capitale testimonia che il Napoli deve giocarsi tutto fino alla fine. Ma quella parola lì , all’ombra del Vesuvio è ancora proibito pronunciarla.

Per i più curiosi: Sul rigore di Cavani, la palla ha preso una traiettoria stranissima, aveva varcato già la linea bianca, per poi uscire fuori. A quel punto Cavani aveva ribadito in rete, con la Roma che protestava a gran voce. Ma perché i romanisti protestavano con tanta veemenza? A norma di regolamento, se un rigore finisce sul palo, e lo stesso tiratore ribadisce in rete, allora è da considerarsi in fuorigioco. Non è il caso in questione dato che Bergonzi coadiuvato dal suo segnalinee aveva già assegnato il gol sul tiro dagli undici metri.

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