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lunedì, Giugno 17, 2024
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Giugliano. Francesco Carlea: «Il popolo ha sconfitto i partiti»

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«Vedere i consiglieri di Forza Italia,
del Pd e del Movimento 5 Stelle seduti
tra i banchi dell’opposizione,
mi fa sorridere. È un chiaro segno
di come il popolo giuglianese, sentendosi
tradito, si sia ribellato ai
partiti». È l’attacco alle forze politiche
di minoranza lanciato da
Francesco Carlea, consigliere di
maggioranza della lista del Nuovo
Centro Destra. Cinquantatré anni,
sposato con figli, Carlea è laureato
in Medicina e Chirurgia. Lavora
come funzionario dirigente dell’ASL
Napoli 2 Nord. È alla sua seconda
esperienza politica. Carlea,
infatti, partecipò alle elezioni comunali
del 2008, risultando il
primo eletto della lista “Centro per
le libertà”, nella coalizione dell’ex
sindaco di Giugliano Giovanni
Pianese. Si dichiarò indipendente
a causa di alcuni dissidi con gli
altri esponenti della maggioranza.
In questa tornata elettorale, invece,
è risultato il primo eletto
della lista del Ncd. Ricopre il ruolo
di presidente della terza commissione
consiliare che affronta tematiche
delicate come sanità,
politiche sociali, sport e cultura.



Qual è il motivo che l’ha spinta
a ricandidarsi?




Sentivo di avere una responsabilità
politica nei confronti dei miei elettori
a causa di un mandato politico
rimasto a metà percorso in seguito
ad un commissariamento che,
anche alla luce dei gravi fatti accaduti
a Roma, trovo profondamente
ingiusto.




Si è pentito di aver fatto parte
dell’amministrazione Pianese?




Assolutamente no. Ritengo che
abbia posto le basi per la rinascita
di Giugliano. Con il sindaco Pianese
ho avuto sempre un ottimo
rapporto personale. Dopo il primo
anno d’amministrazione, però, entrai
in rotta di collisione con alcuni
esponenti di Forza Italia. Decisi, allora,
di ascoltare soltanto proposte
su argomenti di effettivo interesse
per la città, viceversa preferivo abbandonare
l’aula.




Quali furono le ragioni alla base
dei dissidi con i consiglieri di
Forza Italia?




C’era una sorta di gelosia politica. I
consiglieri di FI hanno sempre
creato degli ostacoli, impedendomi
di entrare a far parte del partito sollevando
un “caso di omonimia”
con Carleo Francesco. Me era tutta
una farsa. Volevano evitare che, entrando
in Forza Italia, potessi attirare
le simpatie dei vertici del
partito e, potendo contare anche su
titoli personali, riuscissi a diventare
il candidato a sindaco di FI avendone
tutte le carte in regola.




Perchè hai sposato il progetto di
Antonio Poziello?




Il progetto prevedeva l’accordo tra il
Ncd ed il candidato a sindaco il vincitore
delle primarie del PD. Noi
certamente avevamo una preferenza
nei confronti di Antonio.
Dopo il commissariamento del circolo,
la scelta era ricaduta sull’avvocato
Emanuele D’Alterio. A quel
punto ho visto una fazione del PD
scindersi e candidarsi per conto
proprio e un’altra fare dei passi indietro.
In seguito al ritiro della candidatura
dell’avvocato e alla scelta
di Guardascione, alcuni vecchi volponi
del PD, che si fanno vedere soltanto
quando c’è da ottenere un
incarico politico, si sono fatti avanti
per chiederci un aiuto. Noi abbiamo
detto di no! Non volevamo
essere complici di una simile ingiustizia
politica perpetrata nei confronti
di un uomo, Antonio
Poziello, che aveva legittimamente
vinto la competizione interna al
partito.




Un suo giudizio sui primi 100
giorni d’amministrazione e sul
comportamento del sindaco Poziello.
Lo si può davvero definire
“un uomo solo al
comando”?




Io l’ho soprannominato “Bartali”
per la sua tenacia di essere sempre
in testa, sempre al comando.
Scherzi a parte, credo che il sindaco
stia amministrando bene ed è normale
che nei primi mesi d’amministrazione
concentri nelle sue mani
la maggior parte del lavoro. Poziello
sta valutando il comportamento di
tutti i consiglieri, cercando di capire
chi lavora e chi no, e soprattutto su
chi potrà fare affidamento in futuro.




In un’intervista lei disse che
avrebbe gradito una giunta formata
da assessori politici, non
tecnici, giuglianesi…




Francamente sono soddisfatto a
metà, ma non si può avere tutto
dalla vita. È una valida giunta tecnico-
politica in cui, fortunatamente,
le deleghe chiave come
commercio, sport, istruzione, sono
state affidate a rappresentanti politici
del territorio.




E’ stato in ballottaggio con Giulio
Di Napoli per un assessorato,
visto che lei è stato anche il più
votato?




Smentisco categoricamente. Non
ho mai rivendicato la carica di assessore
perchè Di Napoli ha maggior
esperienza politica. Anche se
sono stato io il primo eletto. Di Napoli
si è impegnato tanto nella composizione
della lista.




Lei è tra i pochi della maggioranza
a intervenire in consiglio
comunale, spesso però con dichiarazioni
un po’ “sopra le
righe” …




I miei interventi provocatori sono
dovuti dal fatto che la minoranza
non rispetta le regole del consiglio
comunale. Bisogna rispettare il regolamento,
altrimenti faremmo meglio
ad andarcene tutti a casa e a
leggere il “Topolino”. In questo
modo eviteremmo di prendere in
giro i cittadini. Sotto la mia ironia
si nasconde sempre una motivazione
molto profonda.




Che opinione si è fatto riguardo
all’opposizione?




Vedere i consiglieri di Forza Italia,
del Partito Democratico e del Movimento
5 Stelle seduti tra i banchi
dell’opposizione, mi fa proprio sorridere.
È un chiaro segno di come il
popolo giuglianese, sentendosi tradito,
si sia ribellato ai partiti.




Qual è la sua opinione sul cambio
di dirigenti in Comune?




Su La Rocca ho avuto buone referenze.
A parer di tutti è stato un ottimo
dirigente e non ho condiviso la
scelta di mandarlo via. Sarebbe
stato delittuoso non prorogare il
contratto a Serpico ora che i lavori
del P.I.U. Europa nel centro storico
sono in dirittura di arrivo. Tutto
sommato Serpico ha lavorato bene.
Il sindaco mi trova d’accordo sull’esigenza
di riorganizzare la macchina
comunale, ma bisogna pure
sempre tenere conto che il personale
a disposizione è davvero sottodimensionato
rispetto alle reali e quotidiani
esigenze del territorio. C’è
chi, però, in ufficio batte la fiacca. I
dirigenti devono lavorare e dare risposta
alla politica e ai cittadini.




Lei è presidente della terza
commissione, su cosa state lavorando?




Abbiamo chiesto un incontro con i
vertici dell’Asl Na2 per discutere sia
del reparto di oncologia, che della ristrutturazione
del pronto soccorso,
i cui lavori sarebbero dovuti terminare
entro il 2014. Giugliano dovrebbe
essere il Comune capofila
della sanità, siccome risponde a
un’utenza di più di 400mila cittadini.
Invece, sono sempre stati privilegiati
gli ospedali di Pozzuoli e
Frattaminore. Rivalorizzare le sorti
del “San Giuliano” è possibile, ma
il Governatore della Campania De
Luca deve prendersi seriamente
questo impegno.




Come concluderebbe la frase:
“Mi sono candidato per …”?




Per trasformare il nosocomio giuglianese,
per recuperare la sede
dell’Asl Napoli 2 Nord magari posizionandola
nei beni Rea, per mettere
in rete le piccole e le medie
imprese attraverso la formazione
professionale. Altri obiettivi saranno
creare occasione di lavoro
per i giovani e combattere l’elusione
dalle scuole d’obbligo.

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