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venerdì, Luglio 4, 2025
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ESCLUSIVA – Morti in guerra e nel campo di concentramento, le salme di 4 giuglianesi possono far ritorno a casa dopo 70 anni

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Quante persone hanno visto i loro cari partire per il fronte durante la seconda Guerra Mondiale? Molti, purtroppo, non hanno mai fatto ritorno alle loro case. Migliaia sono diventati “numeri”, marchiati nei campi di concentramento nazisti dove, a causa di stenti, dolore e sofferenze, hanno perso la vita. I loro parenti non hanno potuto nemmeno piangerli, perché sepolti chissà dove. Certe storie però possono avere anche un lieto fine. Così, i resti di 4 valorosi militari italiani, nati a Giugliano, potrebbero far ritorno nella loro città di nascita. L’amministrazione comunale, con interessamento del sindaco Antonio Poziello e dell’assessore Miriam Marino , è riuscita a rintracciare il figlio di uno dei 4 soldati, morto nel campo di concentramento di Natzweller, e sta cercando di mettersi in contatto con i parenti degli altri tre militari.

LA STORIA Dopo la firma dell’armistizio con le potenze alleate, avvenuto l’8 Settembre 1943, più di 800mila italiani, tra civili e militari, furono deportati nei campi di concentramento del Terzo Reich. Molti furono brutalmente assassinati per la divisa che indossavano o per la fede che professavano. Altre decine di migliaia morirono di stenti, per le vessazioni subite. Furono sepolti su suolo tedesco, austriaco e polacco. Nell’immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e ricerche, la maggior parte di queste persone finì per essere data per “dispersa”. Nel 1951 veniva firmata la legge 204 che vietava il rimpatrio delle salme. Rimpatrio che, oggi, invece è consentito grazie ad una legge del 1999.

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I NOMI DEI MILITARI L’amministrazione è in contatto con il figlio di Giuseppe Arabia, nato il 5 Agosto del 1903 a Giugliano. Il militare venne deportato prima a Dachau poi a Natzweller, nella frazione di Leonberg dove morì il 6 Marzo del 1945, solo due mesi prima della fine del conflitto mondiale. I resti di Arabia si trovano attualmente nel cimitero militare italiano di Monaco. Invece, le salme degli altri tre soldati sono sepolte nel cimitero militare di Amburgo. Si tratta di Giovanni Ciccarelli, Gennaro Carleo e Giovanni Pedata, tutti giuglianesi, morti tra il febbraio e il maggio del 1944, sempre in campi di concentramento.

“È un dovere morale riportare a casa le spoglie dei nostri concittadini – spiega l’assessore Marino – ingiustamente deportati, e restituirle agli affetti dei loro cari, nonché all’abbraccio della nostra città”.

“L’amministrazione – commenta il sindaco Poziello – vuole commemorare questi concittadini riportandoli a casa e dedicando loro, nell’area cimiteriale, un monumento col quale condannare a gran voce la scelleratezza e la follia del nazismo durante la guerra”.

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