Doveva scontare la pena residua di 14 anni, sette mesi e due giorni di reclusione: Benvissuto Emanuele, 64 anni, residente a Marano, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Milano per un omicidio commesso a Peschiera Borromeo il 12.06.2001.
Era il 2003 quando i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese eseguirono nei confronti dell’uomo un’altra ordinanza di custodia cautelare per l’accusa di omicidio volontario. Benvissuto è stato riconosciuto responsabile dal tribunale di Milano, di un omicidio che risale al giugno del 2001, quando sulla statale Paullese, fu ritrovato il cadavere del cittadino albanese Zoto Ali, assassinato con un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava a bordo della propria vettura. Zoto era un immigrato che in passato era stato in carcere. Su quel delitto e sullo scenario in cui era maturato ci furono molti punti oscuri. Ci volle un po’ persino per risalire all’identità della vittima. Il cadavere aveva infatti il volto completamente sfigurato ed era adagiato all’interno di un’auto abbandonata lungo la statale Paullese, nei pressi di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Poi si scoprì che si trattava di Zoto Ali, un albanese di 37 anni. Non ci fu nessuno a riconoscerlo, fu identificato grazie alle impronte digitali, anche se la sua identità, all’inizio, non è completamente certa perchè in passato aveva usato numerosi alias. I carabinieri della compagnia di San Donato Milanese ipotizzarono subito che fosse stato ucciso tra le 3 e le 4 di notte, ovvero solo poco prima di essere scoperto già cadavere di vita da una pattuglia, e che qualcuno gli abbia sparato un colpo di pistola a bruciapelo. Ali Zoto era stato recluso nel carcere di San Vittore a Milano dal ’96 al ’99, dove aveva scontato una condanna per droga. Il movente per gli investigatori fu, in un primo momento, quello legato a un regolamento di conti. La soluzione a quel delitto è giunta solo anni dopo.