«La schiuma bianca che si è manifestata ieri a Licola era solo la conseguenza della immissione di molta sabbia a mare provocata dai lavori di livellamento di più spiagge contemporaneamente. Noi del Sib lo abbiamo detto subito in forma riservata agli addetti ai lavori, ma solo ora che Arpac e organi competenti hanno confermato questa tesi lo pubblichiamo ufficialmente!». A parlare è il presidente regionale della Fipe-Confcommercio e del Sib (Sindacato Balneari) Salvatore Trinchillo, il quale attraverso la sua pagina facebook stempera i toni del dibattito su di un presunto allarme ambientale nelle acque di Licola, tra Giugliano e Pozzuoli.
Nei giorni scorsi una grande quantità di schiuma bianca proveniente dal mare aveva invasa buona parte della spiaggia. In tantissimi, anche tra politici del territorio, avevano chiesto l’immediato intervento dell’Arpac. Dai controllo è emerso che si sia trattato di un fenomeno naturale, ossia consequenziale ai lavori di livellamenti di più spiagge.
«L’Arpac ha dichiarato il mare della riviera flegrea domitia (da Licola a Cellole confine Lazio) balneabile su tutti i tratti ad eccezione di un 5 % – spiega Trinchillo -. I tratti non balneabili sono solo quelli vicino ai canali collegati ad idrovora Licola, depuratore Cuma, villaggio agricolo e depuratore regi lagni. Sono 4 anni che i tratti balneabili aumentano grazie al lavoro di tutte le associazioni ambientaliste e grazie al controllo di forze dell’ordine e dei Comuni».
«Rimane forte il problema della pulizia dei canali, dell’inciviltà di molte persone che ripongono rifiuti ed altro nei canali stesse. Infatti la qualità del mare peggiora solo dopo piogge e temporali perché dai canali scende immondizia. Comunque sono 4 anni che il litorale presenta un acqua limpida e balneabile. Vigiliamo tutti per migliorare il territorio, ma attenzione a non innamorarci solo delle cattive notizie», conclude polemicamente il presidente regionale della Fipe, da sempre in prima linea per la rinascita del litorale domitio-flegreo.