Dolore, tristezza e incredulità. Questi i sentimenti che ieri si vivevano durante la cerimonia presso la chiesa Nostra Signora del Sacro Cuore, in via Scala al Vomero, in occasione dei funerali di Emmanuele Pirozzi, lo studente di 23 anni morto dopo essere caduto dall’obelisco di piazza San Domenico Maggiore sul quale si era arrampicato. L’episodio, che è avvenuto tra la notte di giovedì e venerdì, ha sconvolto l’intera comunità cittadina e non solo gli amici di Lele o i giovani.
L’AUTOPSIA. Per fare luce su ogni dettaglio il magistrato ha disposto l’autopsia, che si è tenuta presso il Secondo Policlinico, e le indagini sono in corso per accertare l’esatta dinamica dei fatti. Il giovane si trovava lì per festeggiare il compleanno di un amico e c’è da stabilire cosa ha spinto Emmanuele a staccarsi dal proprio gruppo per iniziare a salire metro dopo metro sull’obelisco del monumento posizionato in una delle piazze più rappresentative del centro storico. L’obiettivo dell’esame autoptico è anche chiarire se il giovane avesse bevuto eccessivamente o assunto sostanze stupefacenti prima dell’arrampicata. In quest’ultimo caso gli investigatori cercherebbero di identificare chi gliele ha fornite e se gli amici sapessero o meno di questo, ma al momento non vi sono riscontri. In aggiunta i carabinieri stanno prendendo in considerazione i filmati che mostrano la “scalata” del ragazzo ed ascoltando eventuali testimonianze di quegli attimi fatali. Ed è proprio dai video in esame, presenti anche inrete, che si evince il pericolo di quei momenti drammatici. Quando Emmanuele era salito in cima aveva difficoltà a scendere.La notizia della morte di Emanuele ha sconvolto l’intera città ed in particolare le persone di via Mario Ruta, dove abitava con il nonno. Un ragazzo tranquillo ed educato. È così che tutti lo ricordano. Non seguiva molto lo sport, preferiva gli animali ed aveva una passione per i gatti. Insomma mai nessuno si sarebbe immaginato un epilogo simile. A salutare per l’ultima volta lo studente del conservatorio di San Pietro a Majella tante persone tra amici e parenti.
IL ROMA