Pensava di avere un ruolo diverso, di ritagliarsi uno spazio maggiore nella seconda serie di Gomorra ma così non è stato. E’ facile scorgere delusione nelle parole di Gianluca Di Gennaro, l’attore che ha interpretato O’ Zingariello nella riuscitissima serie tv appena conclusasi. Il giovane attore, ha deciso di rispondere con un video alle tante domande postegli dai fan che chiedevano come mai avesse accettato un ruolo così marginale
”La serie è riuscita benissimo ma probabilmente c’è stato un problema di comunicazione tra me ed il regista – ha detto Di Gennaro – Come in molti sanno, alla prima serie di Gomorra non hanno partecipato attori noti ma giovani alla prima esperienza e pensavo che la linea potesse essere confermata anche nella seconda serie ma invece si è optato diversamente. A quel punto ha partecipato con piacere ad un provino e come voi sapete sono stato scelto per interpretare il ruolo di O’ Zingariello. Al momento della firma del contratto, come accade praticamente sempre, avrebbero dovuto sottopormi la sceneggiatura ma così non è stato”. Secondo il giovane attore, già protagonista nel Clan dei Casalesi, l’errore sarebbe stato commesso proprio in quel momento, visto che si è poi trovato in prossimità del ciak senza avere le idee chiare sul suo personaggio. “Quando mi sono reso conto che il mio personaggio non era di spessore, mi sono sentito penalizzato – ha aggiunto Di Gennaro – Inizialmente ho pensato di rinunciare, poi ho capito che si trattava di una serie importante e ci ho messo voglia e professionalità”.
Effettivamente il personaggio di Zingariello non è mai è entrato nel vivo della serie, riuscendo a non manifestarsi neanche nell’undicesimo episodio quando di fatti. per gran parte dell’episodio, è stato protagonista. Il personaggio è stato trattato con superficialità a tal punto da non far capire ai telespettatori chi fosse il padre di Zingariello, assassinato dagli uomini di Ciro Di Marzio, perché fedele a don Pietro Savastano.
Zingariello è uno dei pochi della serie, infatti, a cui non è stato possibile attribuire un alter ego nelle faide di Camorra intercorse a Napoli, proprio perché gli elementi forniti dalla regia di Gomorra sono risultati davvero poveri per far sì che potesse essere trovata una similitudine con la realtà criminale.