giovedì, Luglio 17, 2025
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La camorra uccide un’intera famiglia. Ammazzati padre, figli e moglie incinta: 2 superboss condannati all’ergastolo

Nel 1996 ordinarono l’omicidio di un 16enne. Raffaele Riera doveva essere ammazzato perché aveva osato importunare la sorella del boss e per la folle legge della camorra questo era un reato che doveva essere punito con la vita. Morì così il ragazzino.

Ieri dopo venti anni è arrivata la sentenza di condanna per due dei mandati. Ergastolo per Vincenzo Mazzarella e per Antonio De Luca Bossa. A decidere è stata la quarta Corte d’Assise di Napoli (presidente Provitera) che ha anche condannato il pentito Fabio Caruana a 14 anni di reclusione. Il giudice ha anche clamorosamente assolto Egidio Annunziata che era invece accusato di aver fatto fuoco contro il reale obiettivo, contro il padre e la moglie incinta del bersaglio designato, vittime innocenti: Rolando e Salvatore Riera e Maria Botta. Assolto per non aver commesso il fatto, dopo la discussione dell’avvocato Claudio Davino che ha dimostrato che le prove raccolte contro Annunziata non erano affatto sufficienti per la condanna. Il minorenne era stato affidato al gruppo di Ponticelli affinché fosse protetto da ulteriori vendette dei Contini e invece, secondo la ricostruzione della procura, si comportò male con la donna incorrendo nella più tremenda delle punizioni.

L’inchiesta era partita dall’uccisione dei fratelli Riera a distanza di pochi mesi, con il primo agguato che fu crudele al limite dell’inverosimile: i sicari non risparmiarono il padre e la moglie incinta del bersaglio designato. Era il 1996 e dopo quasi 20 anni per i due tremendi fatti di sangue i presunti responsabili hanno ricevuto in carcere, dove erano detenuti per altro, il provvedimento restrittivo: Egidio Annunziata come mandante per la morte violenta di Rolando e Salvatore Riera e Maria Botta; Vincenzo Mazzarella, Antonio De Luca Bossa e Ciro Minichini per la tragica fine di Raffaele Riera. Questi ultimi tre, secondo l’accusa, ebbero la collaborazione di Pasquale Sarno e Fabio Caruana, ora pentiti e quindi rei confessi. Grazie a loro è stato riaperto il caso dalla procura antimafia. A notificare in carcere il provvedimento restrittivo, che si basa sulle dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia e su una serie di riscontri, sono stati i poliziotti della “Omicidi” della Squadra Mobile della questura. Investigatori esperti, che avevano individuato i moventi dei due fatti di sangue fin dal primo momento. Rolando Riera fu punito con la morte dal clan Contini, di cui Egidio Annunziata è un ras di primo piano, perché avrebbe partecipato all’omicidio dei fratelli Andrea e Michele Equatore per il controllo degli affari illeciti nel“Connolo”; Raffaele Riera fu invece ammazzato a 16 anni per aver molestato Anna De LucaBossa, sorella di Antonio e mo-glie di Ciro Minichini detto “Cirillino”. Particolare inquietante:il minorenne era stato affidato proprio a “Tonino o’ sicco” affinché lo proteggesse da ulteriori vendette da parte dei Contini.




FONTE: IL ROMA