“Credo che si stia enfatizzando un problema che non esiste. Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione del vicesindaco Prof Pianese Domenico, il quale tecnicamente ha chiarito tutti i quesiti proposti dalla minoranza. Tra l’altro è da precisare che, come discusso nella conferenza dei capigruppo, determinate questioni meramente tecniche vadano proposte come question time, o intervenire direttamente con gli uffici preposti”. Questo il commento di Francesco Iovinella, capogruppo di Giugliano libera che stamattina è uscito dall’aula facendo venir meno il numero legale insieme a Zenna, Carlea, Cecere, Ciccarelli e Di Girolamo.
“Non credo che per convocare la Pubbliservizi c’era bisogno di un consiglio comunale – chiarisce Iovinella -. Siamo e saremo vigili come amministrazione di maggioranza sulle ditte che eseguono lavori per il nostro ente, senza mai dimenticare la tutela verso i nostri cittadini. Tra l’altro – conclude – voglio precisare che non è saltato nessun consiglio comunale, il consiglio si è svolto regolarmente e ritenendo che non c’era nulla da votare abbiamo lasciato l’aula”.
Sulla stessa scia Giuseppe Di Girolamo: “Il vicesindaco ha smontato punto per punto quasi tutte le osservazioni dell’opposizione. Alcune erano condivisibili, altre meno. Era meglio parlare di queste proposte in un question time. Inoltre non c’era niente da votare”. Riguardo i dissidi con parte della maggioranza, Di Girolamo afferma: “Fino a cinque giorni prima del Consiglio non c’era nessuna proposta agli atti se non quella dell’opposizione. C’era un accordo con la maggioranza che prevedeva l’inizio della discussione, la lettura della relazione dell’assessore che è stato puntalissimo e poi l’uscita dall’aula. Quelle proposte di Udc, Verdi e Socialisti dovevano far parte di un unico documento che sarebbe stato poi sottoposto all’attenzione dell’opposizione e del funzionario in una riunione ad hoc.
Non so perchè alcuni esponenti della maggioranza abbiano invece deciso di restare in aula mantenendo il numero legale. Io sono favorevole all’acqua pubblica e su questo sono pronto a confrontarmi in Consiglio quando vogliono. Altra cosa è discutere di questioni tecniche”, conclude Di Girolamo.