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CAMORRA. Da costola dei Di Lauro ad alleati dei ‘Girati: la parabola della cosca

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Da costola dei Di Lauro ad alleato dei ‘girati’. Un’evoluzione, quella del clan Ferone, iniziata durante le ‘fasi calde” della ‘scissione’, quando i ‘ribelli’ guidati dalle famiglie Amato e Pagano avevano deciso di rompere i rapporti con il clan di via Cupa dell’Arco. Una guerra che, almeno inizialmente aveva visto il clan di Casavatore rimanere vicino alla cosca di Ciruzzo O milionario. Una fedeltà che, tuttavia, l’organizzazione paga a caro prezzo perché nel gennaio del 2005 gli ‘scissionisti’ ammazzano tre uomini dei Ferone. Una strage che, non solo ridimensionò la capacità militare della cosca di Casavatore ma, allo stesso tempo, minò l’alleanza con i ‘dilauriani’. Non a caso. quando gli AmatoPagano sembravano aver ormai preso il sopravvento Emestino Ferone e i suoi furono tra i primi a decidere che era arrivato il momento di passare dall’altro lato della barricata. Un ‘tradimento’ che i vertici della ‘scissione’ premiarono consentendo alla cosca di mantenere il controllo su Casavatore, storica roccaforte e centro nevralgico dei loro affari. Un ‘cambio di casacca’ che, spiegarono gli inquirenti, sarebbe stato autorizzato dallo stesso ras, nonostante durante la faida questi fosse detenuto. Ferone e i suoi, come già prima avevano fatto con i Di Lauro, decisero, ancora una volta, di schierarsi con i più forti e per questo abbandonarono gli Amato-Pagano, decidendo di passare con la ‘Vanella Grassi’. Con i ‘vanelliani’, il clan rimase anche quando lo scontro si spostò a Scampia dove operavano gli ex alleati degli Abete-Abbinante. Un uomo dei Ferone. infatti, faceva parte del ‘commando’ intercettato dalle forze dell’ordine mentre tentava- armi in pugno di prendere il controllo delle ‘Case dei Puffi·

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