Conferma della sentenza di primo grado per gli imputati. Questa la richiesta del procuratore generale a carico di sei persone accusate di estorsione aggravata dall’aver favorito il clan Cuccaro di Barra. Ad Andrea Andolfi, detto O minorenne, e ad Angelo Cnccaro era stata inflitta dal Tribunale di Napoli una pena di 10 anni di reclusione. Giosuè Ambrosiano e Nunzio Andolfi furano condannati ad 8 anni. 7 anni, invece, il verdetto per Carmine Russo e 4 anni di carcere per Gaetano Gegnoso, detto babà, pasticciere di professione e neomelodico per vocazione, divenuto collaboratore di giustizia. Al centro dell’inchiesta che ha portato i sei alla sbarra, la presunta imposizione di gadget da acquistare per finanziare il ‘Giglio del Popolo’, cullato dalla paranza dell’Insuperabile: una torre di cartapesta e legno allestita in occasione della ‘Festa dei Gigli’, ricorrenza molto sentita nel versante orientale partenopeo.
Gli indagati raggiunti nel 2013 da misura cautelare, sono ritenuti dagli investigatori persone vicine al clan ‘Cuccaro-Andolfì’, ed avrebbero consumato estorsioni a danno di commercianti affinchè versassero denaro in cambio di oggetti: il tutto, stando alla tesi della Direzione distrettuale antimafia, per sostenere la costruzione dell’obelisco, che solitamente batteva le altre strutture per altezza e bellezza.