Home Cronaca Sparatoria in via Roma, arrestato l’aspirante killer

Sparatoria in via Roma, arrestato l’aspirante killer

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Pregiudicato in manette accusato di tentato omicidio, ricettazione, porto e detenzione d’armi. Il 12 luglio scorso aveva ferito un extracomunitario sparandogli diversi colpi con un revolver calibro 38 dopo che un connazionale dell’uomo si era rifiutato di acquistare da lui un cellulare rubato mettendolo alla porta.
Tutto comincia a Qualiano il giorno prima: Nicola Margiore, 26 anni, diversi precedenti e una fama da bulletto, si reca in via Roma. Lì, nella strada principale della città, c’è un edificio abitato esclusivamente da extracomunitari: nigeriani, gahanesi, senegalesi, tunisini. Ha con sé un cellulare rubato, che tenta di vendere. La trattativa, però, va a monte: un immigrato è interessato all’affare, pretende, però, anche il caricabatterie. Margiore, stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri, gli spiega che il caricabatterie non ce l’ha ma che l’affare si può fare lo stesso e che il prezzo è conveniete. L’immigrato non si lascia persuadere, insiste. Poi, d’un tratto invita il giovane ad andarsene. Margiore, non ci sta. Comincia ad agitarsi, a gridare: «Ora il telefono te lo prendi».
Intervengono altri immigrati, separano i due, evitando che vengano alle mani, e fanno anche capire a Margiore che è meglio che vada via. Il pregiudicato lo fa, ma torna il girno successivo con un amico. Arrivato in via Roma, scende dallo scooter e bussa al citofono. Si affaccia Joseph Akowiah, 28 anni, un immigrato del Gahana. «Devo parlarti» gli dice e lo invita a scendere.
Appena l’immigrato varca la soglia del portone, il pregiudicato estrae però la pistola e fa fuoco. Una, due volte. I proiettili raggiungono Akowiah alla gamba destra, frantumandogli tibia e perone. L’immigrato è immediatamente soccorso dai connazionali e condotto all’ospedale di Giugliano, dove lo sottopongono a un delicato intervento chirurgico.
Partono le indagini. I carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e coordinati dal tenente Orazio Ianniello, immediatamente escludono il coinvolgimento dell’immigrato in qualche losco traffico. Cominciano a far domande in giro, sentono altri immigrati. Alla fine, qualcuno racconta loro della lite del giorno precedente e fa una descrizione dell’uomo che voleva vendere il cellulare e del suo ciclomotore, lo stesso usato per l’agguato.
I carabinieri intuiscono che possa trattarsi di Margiore. È una vecchia conoscenza e lo tengono già d’occhio perché è uno che si è fatto la fama di violento. Mostrano ad Akowiah una sua foto. Vinta la paura iniziale, quest’ultimo effettua il riconoscimento. Ma Margiore, nel frattempo, si è reso irreperibile. I militari, continuano a cercarlo, fino a quando, l’altra notte, lo trovano a casa sua, dov’era tornato convinto d’essere ormai al sicuro. I militari stanno ora cercando il complice, il ragazzo che guidava lo scooter e che si sarebbe reso anche lui irreperibile.

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ANTONIO POZIELLO – Il Mattino 14 agosto 2002

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