Era uno di quei sorvegliati speciali Pasquale Iavarone,
45enne di Sant’Antimo sottoposto a misura di sorveglianza
perché ritenuto elemento particolarmente pericoloso. L’uomo, affiliato
al clan egemone della cittadina a nord di Napoli, era sottoposto
a misure restrittive da quando la polizia di stato che aveva ritenuto
opportuno limitare orari e spostamenti di un uomo il cui curriculum
lasciava temere per la pubblica sicurezza. Ma l’altra notte,
il pregiudicato si è lasciato scoprire dai militari della locale tenenza
che, in forza ai carabinieri di via dell’Acquario, hanno bussato
alla porta del gregario dei Puca. Ma, nella sua residenza di
Sant’Antimo, l’uomo, nonostante la tarda ora della serata, non c’era,
a quel punto scatta la segnalazione da parte dei carabinieri e
Iavarone aveva le ore contate. Alla precedente denuncia a piede libero
infatti, la legge ha sostituito per chi viola il regime di sorveglianza
speciale, l’arresto immediato.
Quindi, i militari coordinati dal tenente Massimiliano Russo, hanno
subito messo in moto la macchina investigativa per intercettare
ed ammanettare il trasgressore. E non hanno impiegato molto i tutori
della legge che, nella giornata di ieri, mentre perlustravano la
zona sono riusciti ad individuare il malfattore. Iavarone è stato infatti
sorpreso nella tarda mattinata di ieri mentre se ne andava
tranquillamente a passeggio lungo corso Michelangelo, strada centrale
della cittadina. A quel punto i carabinieri spiegano le sirene
e partono all’inseguimento dell’affiliato che tuttavia, avendo dubito
capito di essere nei guai, non ha opposto resistenza alla legge.
Una volta bloccato l’uomo si è lasciato arrestare e condurre in caserma.
Da lì, senza neppure provare a negare il reato di cui era
colpevole, si è lasciato condurre in carcere. Una cella da questa
mattina, sarà il posto entro il quale il temibile affiliato al clan egemone
di Sant’Antimo, dovrà scontare una pena ancora da definire.
Il pregiudicato infatti, attende di essere processato per direttissima.
MONICA D’AMBROSIO – il roma 13 aprile 2006