Non solo l’area Pip. Politica e camorra si erano messi d’accordo anche per grandi speculazioni, come quella del parco dei Gerani.
Attraverso le dichiarazioni rese dai due collaboratori Roberto Perrone e Giuliano Pirozzi, appartenenti alle due organizzazioni camorristiche – alleate nell’affare – è possibile ricostruire dalle due diverse prospettive, dei Mallardo e dei Polverino, la ‘genesi’ dell’affare in argomento.
Entrambi hanno riferito che l’operazione immobiliare di Parco dei Gerani rappresentava un investimento diretto dei clan Mallardo e Polverino i quali avevano operato in società, al 50%, rispettivamente con Basile Cesare – poi ucciso in un agguato di camorra – e Di Guida Antonio.
“Negli anni 2009-2010, ospitavo a Quarto via Viticiella, PAGANO Cesare, capo degli Scissionisti. In un’occasione nel giugno del 2010, in particolare ricordo che vi fu una riunione in cui eravamo presenti io, PAGANO Cesare, Giuseppe POLVERINO, nel corso della quale Giuseppe POLVERINO riferì al PAGANO Cesare che l’imprenditore DI GUIDA Antonio era coinvolto in un grosso investimento a Napoli per la trasformazione della clinica Villa dei Gerani in civili abitazioni. Nell’operazione erano coinvolti anche degli imprenditori salernitani dei quali adesso non ricordo il cognome ma che so essere proprietari di alcuni supermercati della catena …omissis… Si trattava di un affare di circa 25 milioni di € e nella circostanza Giuseppe POLVERINO riferì a PAGANO Cesare di aver saputo da Antonio DI GUIDA che il clan LO RUSSO di Secondigliano, in quel momento retto da Antonio LO RUSSO di Miano, aveva richiesto una tangente di 450.000 €. È del tutto evidente quindi che POLVERINO Giuseppe partecipasse a detta speculazione edile della villa dei Gerani attraverso il DI GUIDA. Non sono a conoscenza di quale fosse esattamente la misura della partecipazione di POLVERINO a questa operazione”.
Nel successivo verbale del 15.09.2014 Perrone aggiungeva:
“POLVERINO Giuseppe, pertanto, mi chiese di organizzare un incontro con PAGANO Cesare in cui avrebbe voluto discutere anche di questa fase; tanto in considerazione del fatto che DI GUIDA Antonio era entrato nell’affare proprio perché era imprenditore di riferimento del clan POLVERINO. La presenza del clan POLVERINO nella speculazione della Villa dei Gerani era rafforzata anche dalla presenza di un gruppo di origine salernitana.
L’interesse di POLVERINO Giuseppe era quello di entrare ancora più pesantemente nella speculazione di Villa dei Gerani assicurandosi il totale controllo degli imprenditori e della pressione estorsiva e di assicurarsi anche le forniture di interesse, tra cui quella del calcestruzzo.
Io e Peppe POLVERINO commentavamo negativamente la richiesta che i LORUSSO avevano avanzato al DI GUIDA: per un complesso immobiliare di circa 20.000.000 di euro, la cui quota maggiore era stata investita da un imprenditore di Salerno, operante nella distribuzione all’ingrosso di alimentari, che Peppe POLVERINO conosceva molto bene già dagli anni ’90…omissis…”.
Come anticipato, anche Pirozzi Giuliano ha fornito elementi in merito alla riconducibilità della speculazione immobiliare di “Parco dei Gerani” agli interessi della criminalità organizzata maranese e giuglianese.
“Ritornando alla speculazione di Villa dei Gerani, voglio precisare che fu messa in atto da imprenditori di Salerno, che non conosco, amici di DI GUIDA Antonio, a sua volta espressione del clan “POLVERINO” di Marano di Napoli. A tale operazione ha partecipato BASILE Cesare, in quota del clan MALLARDO, e DI GUIDA Antonio, unitamente ai soci di Salerno, in quota del clan POLVERINO. Voglio precisare che DI GUIDA Antonio e BASILE Cesare avevano già concluso alcuni affari far loro, inerenti la compravendita di terreni e fabbricati; tali operazioni sono state eseguite anche con il placet del gruppo CESARO, al quale entrambi gli imprenditori erano molto legati; in particolare, DI GUIDA Antonio fu eletto alla Provincia di Napoli, ne l2009, nella lista “CESARO Presidente”; tutto ciò mi è stato raccontato in particolare da MORACA Mauro, genero di MALLARDO Feliciano, che, per conto della “MACA Immobiliare”, voleva gestire la vendita degli immobili realizzati. Per coprire le spese relative alle rate del mutuo fondiario, acceso per la costruzione dell’intero parco, ed al fine di eludere eventuali indagini dell’Autorità Giudiziaria, furono effettuate fittizie vendite immobiliari degli appartamenti anche con ricorso alla stipula di contratti di mutuo…”.
I due collaboratori sono dunque concordi nel riferire che il complesso immobiliare “Parco dei Gerani”, sorto dall’abbattimento della ex clinica Villa dei Gerani ai Colli Aminei era una speculazione nella quale avevano investito sia il clan Polverino che il clan Mallardo i cui interessi, al 50%, erano rappresentati rispettivamente da Di Guida Antonio e dal defunto Basile Cesare.
Entrambi i collaboratori concordano poi sul coinvolgimento nell’affare di alcuni imprenditori di Salerno, attivi nel settore della grande distribuzione alimentare.