Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle provincie di Caserta, Napoli e Roma,
nell’ambito di un’articolata indagine coordinata da questa Procura della Repubblica,
personale della DIA di Napoli ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare
della custodia in carcere nei confronti di un indagato e degli arresti domiciliari nei confronti
di altri sei, ritenuti responsabili, a vario titolo, di diverse ipotesi di corruzione (artt. 318 -319
-319 bis c.p.), turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) turbata libertà del procedimento di
scelta del contraente (art. 353 bis c.p.), abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e trasferimento
fraudolento di valori (art. art.12-quinquies L.356/1992).
L’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali audio-video eseguite
anche all’interno dell’Azienda Ospedaliera “S. Anna e S. Sebastiano ” di Caserta, è durata
più di due anni, ed ha riguardato principalmente la figura del dott. lOVINE Carmine, che,
ha svolto nel predetto nosocomio sia l’incarico di Direttore Sanitario (dal 01/01/1995 al
01/12/2000) che di Direttore Medico di Presidio (dal 16/10/2003 al 27/01/2014). In virtù
degli incarichi pubblici da lui svolti, il dott. Carmine lOVINE, cugino dell’ex boss del clan
dei casalesi, oggi collaboratore di giustizia, lOVINE Antonio detto o’ ninno, ha potuto
esercitare per oltre vent’anni una significativa “gestione” delle gare pubbliche relative agli
affidamenti dei servizi e forniture (servizi di mensa, di pulizia e di sterilizzazione e di
somministrazione di lavoro, ecc.) alle ditte coinvolte nelle indagini; “gestione” che egli
esercitava, direttamente ovvero attraverso i suoi più fidati collaboratori, anche
indipendentemente dalla carica formale dal predetto rivestita.
Dal contenuto delle innumerevoli conversazioni intercettate e dalla notevole mole di
riscontri documentali acquisiti si è potuto appurare, con estrema chiarezza, che il dott.
lOVINE Carmine – lungi dallo svolgere l’incarico pubblico a lui affidato – non ha mai
operato (direttamente o tramite i suoi collaboratori) alcun formale controllo sul corretto
svolgimento dei servizi da parte dalle ditte affidatane, non manifestando il minimo interesse
per la tutela della salute dei pazienti e la tutela degli interessi dell’Ospedale di Caserta.
Il predetto, pur a conoscenza di reiterate e gravi situazioni di irregolarità nell’esecuzione dei
servizi da parte di quasi tutte le ditte, non ha proceduto a contestare formalmente dette
irregolarità (evitando la conseguente applicazioni di penali e/o le risoluzioni contrattuali),
favorendo anzi, nel corso degli anni, il prosieguo dell’affidamento dei servizi alle stesse
ditte alle quali, infatti, il contratto veniva più volte prorogato o il servizio nuovamente
assegnato a seguito di nuovo bando di appalto al quale dette ditte potevano regolarmente
partecipare. Sul punto, è emerso che lo lOVINE, falsificava centinaia di verbali di
ispezione, richiesti dalla DIA, redigendoli “ora per allora” al fine di celare il mancato
controllo nel corso degli anni sulla corretta esecuzione dei servizi da parte delle ditte
affidatarie, nonché per giustificare i pagamenti effettuati nel corso degli anni a dette ditte.
Quest’ultima attività di falsificazione veniva “ascoltata in diretta” dagli investigatori,
essendo in corso le attività di intercettazione audio-video proprio nell’ufficio dello lOVINE,
ed ha riguardato tutte le ditte affidatarie di servizi all’interno dell’Ospedale.
Le indagini disvelavano, altresì, che i titolari di alcune di queste ultime ditte contribuivano
alla formazione dei bandi di gara attraverso l’indicazione dei requisiti da inserire nel
capitolato speciale di appalto, in accordo con lo stesso lOVINE, il quale, in quanto
responsabile del contratto, aveva avuto l’incarico di redigere i suddetti capitolati. Tali
fattispecie riguardavano bandi di gara dell’Ospedale di Caserta, ed, in un solo caso,
dell’ASL di Caserta (in quest’ultima circostanza lOVINE Carmine si avvaleva della
intermediazione del direttore pro-tempore dell’U.O.C. Servizio Tecnico Manutentivo
dell’ASL di Caserta e di FERRAIUOLO Domenico, imprenditore, già titolare della
ODEIA SrL., (detenuto per altre vicende riguardanti l’assegnazione degli appalti
nell’Ospedale di Caserta dietro la regia del clan dei casalesi).
Più in particolare, le attività d’indagine consentivano di acquisire un grave quadro indiziario
a carico degli odierni indagati in relazione alla turbata libertà degli incanti o alla turbata
scelta del contraente ed in riferimento ai sottonotati appalti ed affidamenti diretti indetti
dall’AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e dall’ASL di Caserta. Si riportano i dati
relativi alle fattispecie delittuose in argomento:
– gara d’appalto -per euro 141.416.000,00- pubblicata dall’Azienda Sanitaria S.Anna e
S.Sebastiano di Caserta con deliberazione n.440 del 30.5.2014 relativa
all’affidamento del ‘Servizio di pulizia e sanificazione delle aree ospedaliere e servizi
integrati’ (ditta favorita: GE.S.A.P. SrL di NAPOLITANO Marco);
– gara d’appalto pubblicata dall’Azienda Sanitaria S.Anna e S.Sebastiano di Caserta
con deliberazione n.260 del 15.10.2014 relativa all’affidamento del ‘Servizio di
Prelievo Trasporto e Smaltimento dei rifiuti speciali’ per l’importo di euro
830.478,00 (ditta favorita: DES SrL di TARABUSO Michele);
– gara d’appalto pubblicata dall’ASL di Caserta con deliberazione n. 910 dell’ 11 luglio
2014 relativa all’affidamento dei ‘Servizi di manutenzione dei sistemi edificio-
impianti dei presidi ospedalieri e territoriali/distrettuali dell’ASL Caserta’ per la
durata di cinque anni per un importo complessivo di euro 14.500.000,00 oltre IVA al
fine di garantire l’aggiudicazione dell’appalto alla società (ditta favorita:
MANUTENCOOP FACILITY MANAGEMENT S.P.A. di EUSEPI Maximilìen
Frank, deceduto in data 1°.6.2017 ).
I titolari di altre due ditte, e lOVINE Carmine, si sono, invece, resi protagonisti di due
diversi episodi di corruzione; allo lOVINE sono state offerte utilità al fine di ottenere da
quest’ultimo l’omissione di controlli obbligatori ovvero la reiterazione di proroghe dei
servizi. Si tratta di:
-ALTERIO Antonio, in qualità di titolare della SAF srl (“Servizio lava-nolo”
affidato all’ATI costituita tra le società American Laundry Spa e SAF srl – contratto
Rep.n.l39/2009-per euro 4.498.829,00-);
– BUONAFEDE Nicola, titolare della suddetta American Laundry S.p.A.;
Si riportano le generalità degli odierni arrestati:
1. ALTERIO Antonio nato a Napoli il 26.08.1969, titolare della SAF SrL;
2. BUONAFEDE Nicola nato a Napoli il 01.02.1945, titolare della American Laundry;
3, FERRAIUOLO Domenico nato a Piedimonte Matese (CE) il 17.05.1975;
4. lOVINE Carmine nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 19.03,1952 ;
5. NAPOLITANO Marco nato a Napoli l’8.11.1980, titolare MANUTENCOOP
Facility Management S.p.A.;
6. PICAZIO Pasquale nato a Caserta/Puccianiello il 17.03.1946, già dipendente
dell’A.O.R.N. S. Anna e S. Sebastiano;
7. TARABUSO Michele, nato a Caserta/Puccianello il 9.08.1961, titolare della DES
SrL.