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Delitto Ruggiero. E’ caccia ad un altro complice, macabro il suo ruolo nell’omicidio di Vincenzo

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Manca ancora un tassello, ma il cerchio si sta per chiudere. All’appello manca ancora un altro complice di Ciro Guarente, quello che ha avuto il ruolo di “macellaio” che ha aiutato Ciro a distruggere e nascondere il corpo. Tutte le piste portano a Ponticelli, quartiere dove Guarente è cresciuto.

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Dopo l’arresto del 51enne Francesco De Turris, il complice ha fatto perdere le sue tracce. De Turris, pregiudicato, vecchio amico di Guarente e vicino di casa non è nuovo alle forze dell’ordine, ha compiuto furti, rapine, procurato
lesioni, opposto resistenza a pubblico ufficiale.
Aveva anche cercato di mettere in piedi una piazza di
spaccio gestita in autonomia ma fu “punito” dagli uomini del clan De Micco che gli spezzarono una gamba. L’uomo dopo l’arresto ha negato tutto, ma dopo ore di interrogatorio degli inquirenti
della procura di Santa Maria Capua Vetere, ha ceduto incastrato dalle intercettazioni telefoniche.
De Turris, che dovrà rispondere di concorso in omicidio, è ora nel carcere di Santa
Maria Capua Vetere, lo stesso dove si trova Guarente. Ora è caccia all’altro complice a quello che ha compiuto il martirio del corpo del povero Enzo
Ruggiero

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