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«Amm cacciat gli infami, amma sparà e bott». Così Cosimo Di Lauro festeggiò la cacciata degli Scissionisti dal rione

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Una grande kermesse di piazza per festeggiare la cacciata degli scissionisti degli Amato-Pagano del rione. E’ questa una delle curiosità più pittoresche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Laura De Stefano sui rapporti tra i Di Lauro e la Vanella Grassi. Il racconto è di Carlo Capasso, l’ex killer della cosca di via Cupa dell’Arco, grande amico di Marco Di Lauro, poi pentitosi nel 2010 perchè temeva di essere ucciso dai suoi stessi amici. In un verbale allegato all’ordinanza Capasso spiega ai magistrati cosa accadde nel rione: «…nel Terzo Mondo sì stava svolgendo una festa voluta da Cosimo Di lauro il quale intendeva festeggiare il fatto che ricorreva un anno dall’allontanamento volontario di Raffaele Amato da Secondigliano e dal clan.

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Il fatto della festa era a me già noto in quanto si trattò di una vera festa di piazza che si svolse nel Terzo Mondo dove io abitavo con partecipazione dì svariati cantanti neomelodici che si esibirono mentre alcuni affìliati di spicco del clan quale Giovanni Cortese detto ‘ o cavallaro e Ferdinando Emolo detto ‘Nanduccio’ attraverso il microfono posto sul palco dove si esibivano gli artisti proferirono parole offensive soprattutto nei confronti dì Raffaele Amato e anche, in maniera minore nei confronti di Cesare Pagano. Ciò per far comprendere al quartiere che a comandare erano sempre i Di Lauro».

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