Home Cultura Geldof e la politica italiana: «Berlusconi non voleva spendere soldi»

Geldof e la politica italiana: «Berlusconi non voleva spendere soldi»

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«Loro lo sanno cos’è il Natale? Coloro che vivono dove niente cresce, dove non scorrono fiumi e non cade la pioggia… Il regalo maggiore che potranno avere quest’anno è la vita». Era il 1984 quando il musicista irlandese Bob Geldof scrisse queste parole incidendo “Do They know it’s Christmas”, il singolo che con oltre 12 milioni di copie è stato il più venduto nella storia della musica inglese.
A 22 anni di distanza da quell’esperienza che lo ha reso celebre in tutto il mondo come musicista e come attivista politico, Stefano Corradino lo ha intervistato in esclusiva per RaiSat Extra, con la collaborazione della giornalista Claudia Consolini, nella sede londinese dell’associazione fondata da lui e da Bono degli U2 per gli aiuti umanitari al terzo mondo. Lo speciale dal titolo “Do they know it’s Christmas – Bob Geldof in esclusiva” andrà in onda su Rai Sat Extra giovedì 28 dicembre alle ore 21. Altre opportunità di visione sono previste a partire dal giorno successivo, il 29 dicembre, in cui si replicherà alle ore 09.00 e alle 17.00.
Il cinquantaduenne Bob Geldof, nominato cavaliere dalla regina d’Inghilterra Elisabetta II, parla della sua storia, della sua carriera musicale e del suo impegno civile. «Io non sono un romantico ma un realista»– afferma Geldof. «E un concerto non può aiutare materialmente chi soffre in Africa ma solo cercare di stimolare le coscienze. E dei governi. Ed è triste che la musica si debba spesso sostituire alla politica e che i paesi occidentali trascurino il dramma della fame e della povertà».Geldof è un attento osservatore della politica italiana. «Berlusconi non voleva spendere soldi»– sottolinea il cantante di origine irlandese. «Prodi ha dichiarato che gli aiuti aumenteranno, fino a raddoppiare, vedremo se con la nuova finanziaria la promessa sarà mantenuta, altrimenti altra gente morirà. Spendiamo nel mondo cifre assurde per la difesa, gli eserciti le armi.
E gli aiuti che diamo ai paesi poveri non sono affatto sufficienti, anzi in confronto alle spese superflue sono inconsistenti!». «Il mondo ogni giorno ci chiama – conclude Geldof – , grida il suo allarme sui problemi più gravi della nostra società. Ma la maggior parte delle volte non siamo lì a ricevere la chiamata».

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