giovedì, Luglio 17, 2025
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«I Mazzarella erano odiati nel quartiere, li consideravamo solo degli sciacalli», così a Forcella scoppiò la guerra

Prima che Vincenzo Amirante decidesse di collaborare con la giustizia, un altro pezzo da novanta della camorra del centro storico ha deciso di rivelare agli inquirenti fatti e misfatti della mala di Forcella. Si tratta del boss della Maddalena Maurizio Ferraiuolo che ha fatto tanti nomi, come quelli dei fratelli Sibillo, il defunto Emanuele e Pasquale det-to “Lino” attualmente detenuto,prima di diventare i ras dei Decumani erano cresciuti criminalmente sotto le ali di Ferraiuolo, che li aveva arruolati nel suo gruppo di fuoco. L’episodio viene raccontato dal Roma.

«Sasà Amirante era anche uno che sparava. Il giorno che iniziò la guerra con i Mazzarella stabilì che il giorno 7 gennaio 2011 dovevamo agire. Il mio gruppo di fuoco era composto da Sasà Amirante, Vincenzo Amirante, Vincenzo Garofalo, Emanuele Sibillo (ucciso in un agguato di camorra dal clan Buonerba- Mazzarella il 4 luglio 2015, ndr), Lino Sibillo e il loro padre, un tale Buccirosso o Boccarosso, Denny Lo Bascio Dell’Aquila, SalvatoreMorfei o Marfei detto “Sasà ’oruss”, Salvatore Orefice». «Giànel momento in cui tornai in li-bertà, tutto cambiò nella zonadi Forcella e della Maddalena. Subito vennero a manifestarmi da un lato il malcontento e dal-l’altro buoni propositi per un futuro roseo insieme. Il mal-contento veniva da persone appartenenti al mio contesto familiare e mentre le richieste di affiliazione arrivavano da persone che per anni avevano subito dalla cosca dei Mazzarella. Nel frattempo io apprendevo solo notizie cercando di crearmi un giudizio, in gran parte riservato. Certo, era ben chiaro il mio parere nei riguardi dei Mazzarella, che consideravo una razza di sciacalli che senza meriti si erano impadronit idi tutta la zona della Maddalena e di Forcella e di altre zone».