Home Varie «MELITO E’ UN VERO E PROPRIO INFERNO»

«MELITO E’ UN VERO E PROPRIO INFERNO»

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Ancora due omicidi di camorra
a Melito, vittime Marco Maisto, 25 anni, e Giovanni Irollo, 27. Dopo lo scioglimento dell’Amministrazione Comunale per infiltrazioni dei clan, dopo la sconvolgente immagine delle montagne di spazzatura apparsa sul New York Times; dopo la brutale aggressione all’architetto V. Sposito, sovraordinato della commissione straordinaria per le politiche urbanistiche, dopo lo scandalo gigantesco dei 300 alloggi costruiti abusivamente, la mia città è di nuovo, tristemente, sotto i riflettori dell’intero Paese.
Un territorio sventrato da un’abnorme, sregolata espansione edilizia, con un’immigrazione configuratasi come sciagurata deportazione di ampi strati dei ceti popolari della città capoluogo, addensati negli alloggi realizzati con l’ex lege 219 o con interventi di pseudo-edilizia popolare (167); una comunità in cui non c’è mai stata vera integrazione tra melitesi autoctoni e cittadini di recente insediamento, una popolazione che ad inizio anni ’80 contava 20000 abitanti divenuti oggi all’incirca 45000; Melito dispone altresì di soli 8 vigili urbani preposti alla viabilità ed all’ordine pubblico, e di una tenenza dei carabinieri ancora sottodimensionata nell’organico…Un vero e proprio inferno urbano, ecco cos’è oggi Melito!
Il recupero di un territorio che versa in tali condizioni può avvenire solo attraverso la definizione di strategie mirate e la concentrazione di significative risorse per lo sviluppo. Per fare ciò è indispensabile un’azione sinergica tra Istituzioni, imprenditoria sana, agenzie educative, presupposto imprescindibile per qualsiasi cimento che miri a fornire alle giovani generazioni opportunità concrete di inserimento nel mondo del lavoro, in modo da prosciugare il naturale terreno di coltura di criminalità e malaffare.
La mia città rischia di essere definitivamente persa ad ogni prospettiva di riscatto civico: ho più volte avuto modo di raccogliere gli amari sfoghi di numerosi Melitesi che si sentono soli, disperati, indifesi. Ho già chiesto al Prefetto di Napoli la convocazione, sul caso Melito, del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza: lo Stato deve battere un colpo, dare un segnale concreto, tangibile di presenza. Non c’è altro tempo da perdere!

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BERNARDINO TUCCILLO
Assessore alle Politiche Attive del Lavoro –
Provincia di Napoli

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