Home Cultura “Adda passà ‘a nuttata” o “Ha da passà ‘a nuttata”, la grafia...

“Adda passà ‘a nuttata” o “Ha da passà ‘a nuttata”, la grafia di Napoli Milionaria!

"Adda passà a nuttata" o "Ha da passà 'a nuttata", la grafia di Napoli Milionaria!
PUBBLICITÀ

L’ultima frase della tragicommedia di Napoli Milionaria! è diventata celeberrima sia per il significato letterale che per quello allegorico. Nel primo caso il personaggio di Don Gennaro, scritto e interpretato da Eduardo De Filippo, si riferisce alle ore difficili passate dalla figlia Rituccia, invece, nel secondo è chiaro il riferimento alla Seconda Guerra Mondiale che ha sconvolto anche le esistenze dei napoletani.

PUBBLICITÀ

Ieri sera ha avuto un enorme successo la trasposizione dell’opera su Rai, interpretata da Vanessa Scala e Massimiliano Gallo. Proprio le ultime parole del protagonista sono state scritte in diversi modi dagli appassionati di teatro subito dopo lo sceneggiato. Per dirimere la questione basta prendere il primo volume della raccolta Cantata dei giorni dispari scritta da Eduardo De Filippo dalla quale si può desumere l’esatta grafia: “Ha da passà ‘a nuttata”.

Napoli Milionaria tra passato e presente, il successo dell’opera di Eduardo

La Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo continua a mostrare tutta la sua modernità, infatti, l’opera del drammaturgo è stata riproposta stasera sulla Rai. In scena sono stati gli attori Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo, diretti dal regista Luca Miniero. La trasposizione televisiva, come al solito, ha diviso gli spettatori tra coloro che hanno apprezzato l’ultima versione e altri rimasti legati a quella originale in bianco e nero.

La storia di Napoli Milionaria!

Napoli milionaria è una commedia del 1945 di Eduardo De Filippo nella quale si affronta la dissoluzione di una famiglia che, durante la guerra, spinta dalla miseria ad arrangiarsi on la borsa nera, pur contro la volontà del capofamiglia don Gennaro.

Dopo l’arrivo degli eserciti degli Alleati il commercio si amplia, la ricchezza affluisce ma i milioni sono poco frutto di affari illeciti. Infatti vengono dallo sfruttamento, dallo strozzinaggio e dai furti di Amedeo, il primogenito. Intanto don Gennaro è scomparso da casa durante un coprifuoco e non si hanno sue notizie da più di un anno.

La moglie, donna Amalia, sempre più affascinata dalla ricchezza, trascura i suoi doveri di madre e Maria Rosaria, la figlia più grande, diventa accompagnatrice fissa di militari americani, mentre sua sorella Rituccia, ancora bambina, si ammala gravemente. Ma all’improvviso ritorna il capofamiglia mette a nudo tutte le fragilità familiari.

La frase della nottata è diventata celeberrima tanto da entrare nel lessico comune e nel linguaggio metaforico del popolo napoletano. Eduardo De Filippo sembra farsi portavoce esistenziale di una città sempre alle prese con l’arte di arrangiarsi, la decadenza da grande capitale e la speranza di un destino lucente.

 

PUBBLICITÀ
Exit mobile version