Continuano le indagini sull’omicidio di Antonio Crisanti, il 64enne ucciso ieri a Rozzano, nell’hinterland milanese, da un 35enne che contro di lui ha esploso quattro colpi di arma da fuoco. I carabinieri stanno ascoltando i testimoni per tentare di ricostruire i motivi alla base dell’agguato. Secondo le prime indiscrezioni, le indagini si starebbero indirizzando verso un caso di abusi su una minore.
Il killer che ieri ha sparato a Rozzano uccidendo Antonio Crisanti nei pressi di un supermercato si è recato in caserma per confessare l’omicidio. Il movente dell’assassinio sarebbe legato ad alcuni abusi sessuali compiuti dalla vittima su una bambina.
L’assassino sarebbe Emanuele Spavone, fratello dell’ex genero della vittima, che stamane in compagnia del suo avvocato si è presentato alla caserma dei Carabinieri del comune in provincia di Milano per confessare l’omicidio di Cristanti.
La dinamica
Intorno alle 18 due ragazzi si sono avvicinati con uno scooter ad Antonio Crisanti, 64enne e dopo averlo chiamato per nome, in modo da non sbagliare bersaglio, il passeggero alle spalle del conducente ha fatto fuoco per 5 volte con una pistola calibro 9×21. Crisanti, raggiunto da quattro dei colpi esplosi, è stramazzato a terra e all’arrivo dei soccorsi non c’è stato più nulla da fare. Immediatamente sono scattate le indagini per cercare di rintracciare il colpevole da parte dei Carabinieri di Corsico e Rozzano, ma stamane il colpevole si è presentato in caserma in compagnia del suo avvocato e del conducente dello scooter per confessare l’omicidio.
Il killer che si sarebbe costituito è Emanuele Spavone, di 35 anni, fratello dell’ex genero della vittima, mentre a guidare lo scooter sarebbe stato Achille Mauriello, entrambi di Rozzano ma di origini napoletane. Secondo le prime indicazioni Spavone avrebbe riferito agli inquirenti di aver agito perché Crisanti avrebbe violentato una bambina. Le indagini sono ancora in fase di svolgimento e alla caserma di Rozzano è già giunto il pubblico ministero per cercare di far chiarezza sulla vicenda.
Baci e applausi
Come riporta Fanpage, all’uscita dalla caserma il killer reo confesso è stato applaudito e incoraggiato con le urla: “Bravo, bravo”. Il movente dell’omicidio sarebbe una vendetta per presunti abusi sessuali commessi dal nonno sulla nipotina di cinque anni, figlia del killer. L’omicida si è costituito oggi dai carabinieri accompagnato dall’avvocato. Assieme a lui si è costituito anche il complice, M.S., un 27enne che era alla guida dello scooter utilizzato per l’agguato, compiuto nel pomeriggio di ieri nel piazzale davanti al supermercato “Il Gigante” di viale Lazio a Rozzano.