Sin dalle prime ore di questa mattina non si parla d’altro. La bomba è stata lanciata da Fanpage.it. Si tratta di un’inchiesta accurata, realizzata in sei mesi di lavoro sotto copertura. Ciò che emerge è qualcosa che fa tremare le istituzioni campane dalle fondamenta. E’ qualcosa che riporta sotto la luce dei riflettori una verità giudiziaria che si credeva oramai assodata e debellata. Invece, come un brutto ricordo dimenticato che ritorna a far male, la Terra dei Fuochi è di nuovo in vita. Alimentata da amministratori collusi. Anzi. Peggio ancora. Come evidenziato dall’inchiesta di Fanpage.it, non è mai morta realmente. Tutto era avvertito come una verità latente. Annunciata da Raffaele Cantone e Rosaria Capacchione.
Proprio il giudice Cantone lo aveva annunciato: «la criminalità sta cambiando pelle». Voleva essere una sorta di monito a conferma di sensazioni chiare. La criminalità organizzata cambia, ma in fondo resta sempre la stessa. Attiva, velenosa, nera come la pece. A La Repubblica – Napoli aveva dichiarato che «Gli sversamenti abusivi continuano, non usano metodi raffinati: ho visto video con tubi nelle fogne». Parole che fanno rabbrividire, nella loro semplicità. E che introducono, nemmeno a farlo a posta, l’inchiesta di Fanpage.it. Continua: «Il sistema degli sversamenti abusivi di rifiuti continua malgrado le regole più dure e i meccanismi anche dal punto di vista formale più duri. Non mi sembra neanche che chi sversa abusivamente i rifiuti usi metodi raffinati». Resta un fatto: l’inchiesta ha aperto una crepa in un sistema marcio che deve ancora essere debellato.