Il primo luglio i titolari di pensione riceveranno un maxi-assegno e il bonus da 200 euro, quest’ultimo contributo è previsto per redditi annuo inferiori ai 35mila euro. Dunque l’una tantum si sommerà anche alla cosiddetta 14esima, sempre in pagamento a luglio con lo stesso cedolino, spettante ai pensionati con un reddito personale annuo inferiore ai 13.659,88 euro.
L’importo della cosiddetta 14esima varia da 437 a 655 euro per i pensionati con almeno 64 anni d’età e un reddito individuale inferiore a 1,5 volte l’importo della pensione minima (525,38 euro) che su base annua equivale a 10.244,91 euro lordi. Per i pensionati sempre sopra la soglia anagrafica dei 64 anni e con un reddito individuale compreso tra una volta e mezzo e due volte il “trattamento minimo”. Quindi sotto i 13.659,88 euro lordi l’anno, il “valore” della 14esima cambia, anche in rapporto agli anni di versamenti contributivi, tra i 336 e i 504 euro.
Come riporta il Sole 24 Ore per arrivare al tetto dei 35mila euro vengono presi in considerazione dei redditi di qualsiasi natura. Ma c’è anche un elenco di voci escluse dal calcolo. A cominciare della casa di abitazione, dai trattamenti di fine rapporto, e dall’assegno unico. E a non incidere sono anche gli assegni familiari, gli assegni di guerra, gli indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, le indennità di accompagnamento e quelle per i ciechi parziali e per i sordi prelinguali.
IL BONUS DA 200 EURO
Bonus di 200 euro anche ai percettori del reddito di cittadinanza. Istituito fondo di 20 milioni di euro per le aziende agricole che hanno subito un calo del fatturato in seguito alla guerra in Ucraina Piccole modifiche ma significative, quelle fatte durante una nuova riunione del Consiglio dei ministri, apportate al decreto aiuti varato lunedì scorso.
Non cambia la distribuzione dei 14 miliardi stanziati per sostenere famiglie e aziende alle prese con i contraccolpi della guerra in Ucraina, ma cambiano alcune misure chiave come il Bonus da 200 euro per lavoratori, pensionati e disoccupati che ora si allarga anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza, ai lavoratori stagionali, agli autonomi e ai collaboratori domestici, esclusi nella prima stesura. Arriva poi il buono per i trasporti pubblici, da 60 euro, e vengono in parte riattivate le cessioni multiple di crediti, in modo che le banche possano smaltirli, anche se sempre con dei forti limiti per evitare le frodi. Tra aiuti per il caro materiali e interventi sul settore trasporti il ministero delle Infrastrutture calcola un intervento che sfiora i 10 miliardi.