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domenica, Giugno 23, 2024
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Carcere di Nisida come la polveriera di ‘Mare Fuori’, il Sarap: “Un vero e proprio agguato nei confronti della Polizia Penitenziaria”

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Nella notte scorsa, il carcere di Nisida a Napoli è stato teatro di un episodio di estrema violenza, quando alcuni detenuti hanno dato fuoco alla propria cella e hanno atteso gli agenti per aggredirli brutalmente. Il bilancio è pesante: quattro poliziotti della Penitenziaria hanno subito ferite che richiedono fino a 15 giorni di cure. Tra gli agenti feriti, le ferite vanno da traumi minori a lesioni più gravi: uno ha perso un dente, un altro ha dovuto ricevere diversi punti di sutura alla testa e altri due sono intossicati dal fumo generato dall’incendio doloso.

Secondo i sindacati, questa situazione influisce negativamente sulla riabilitazione degli altri detenuti minorenni presenti, minando gli sforzi per garantire un ambiente sicuro e un percorso di reinserimento sociale e rieducazione.

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L’episodio di violenza al carcere di Nisida solleva ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del sistema penitenziario, evidenziando la necessità di affrontare con urgenza le criticità esistenti per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti stessi.

AGGUATO ALLA POLIZIA PENITENZIARIA NEL CARCERE MINORILE DI NISIDA IL COMUNICATO DEL SARAP

“Un vero e proprio agguato nei confronti della Polizia Penitenziaria, è avvenuto nel carcere minorile di Nisida dove oggi anche i minori emulano quanto accade negli istituti per adulti, infatti prima danno fuoco alle celle per attirare il personale di polizia penitenziaria e poi aggrediscono brutalmente più poliziotti costringendoli a ricorrere alle cure dei sanitari per il caso, riscontrandogli più giorni di prognosi per ogni collega”, dice Il Segretario Generale Aggiunto Esposito Roberto del Sarap.
Il SARAP mostra piena solidarietà al personale aggredito, e a tutto quel personale che lavora in prima linea senza i mezzi idonei per operare.
Questo rafforza il nostro pensiero che abbiamo sempre esternato e cioè il dipartimento centrale ha un distacco con la periferia che non gli permette di conoscere i veri problemi che affliggono la Polizia Penitenziaria, il SARAP come sindacato di prima linea continua a rendersi pronto al dialogo con il vertice per esprimere i veri problemi che realmente si vivono quotidianamente in prima linea.

Oltre 200 uomini della Polizia Penitenziaria hanno eseguito insieme con le unità cinofile di Avellino e Benevento, una perquisizione straordinaria nella casa circondariale di Avellino.

I due cani antidroga Spike e Susy hanno scoperto sostanza stupefacente e una decina di cellulari.
All’operazione, scattata intorno alle tre e mezza, ha preso parte il personale dei N.T.P.

campano, il personale del PRAP e il Nucleo Regionale Cinofilo, gli agenti in servizio ad Avellino e anche quelli del GOM in missione.
L’esterno del carcere (coordinato dalla direttrice Rita Romano) era presidiato invece da diverse pattuglie dei Carabinieri e della Polizia di Stato.
“Complimenti sia al comando di polizia penitenziaria sia al nucleo regionale dei cinofili per la brillante operazione – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – bisogna però dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati come gli inibitori di segnale per garantire maggiore sicurezza per gli istituti di pena oltre quello di dotare di risorse umane e strumentali: l’introduzione di droga e cellulari nelle carceri è ormai una vera e propria piaga”.

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