Il nome di Andrea Sempio è sempre più legato al caso Garlasco e all’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nell’agosto del 2007. L’amico del fratello della vittima, unico indagato in questa nuova indagine, non si è presentato all’interrogatorio previsto ieri in Procura a Pavia. Ai magistrati, verosimilmente, Sempio avrebbe dovuto spiegere la presenza di una sua impronta palmare sulla parete delle scale della villetta dei Poggi, dove fu trovato il corpo di Chiara. Per anni, questa prova è rimasta senza un’identificazione certa, ma una recente consulenza tecnica ha attribuito l’impronta al giovane. Gli esperti del Ris e un dattiloscopista forense hanno, infatti, individuato 15 punti di corrispondenza tra l’impronta e il palmo della mano destra di Sempio, collocandolo in un’area prossima al cadavere, accessibile solo all’assassino in quel momento.
Altri Elementi Investigativi
Oltre all’impronta, emergono ulteriori indizi, come quello del dna compatibile con Sempio, trovato sotto le unghie di Chiara, e le tre brevi chiamate a casa Poggi, in momenti in cui l’indagato avrebbe saputo che la vittima fosse sola in casa o quantomeno senza i suoi familiari, perché partiti per le vacanze.
Particolare anche la storia del biglietto di un parcheggio a pagamento, presentato da Sempio agli inquirenti a mò di alibi: un ticket conservato per oltre un anno, che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine.Altro tassello dell’inchiesta riguardaa i biglietti manoscritti trovati nella spazzatura durante un appostamento notturno davanti all’abitazione di Sempio. Si tratta di fogli accartocciati e gettati via, su cui erano annotate frasi che secondo gli inquirenti potrebbero indicare un profondo turbamento. Pur senza riferimenti espliciti all’omicidio, uno dei messaggi è stato considerato rilevante: «Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare».
Ora quei biglietti sono al vaglio degli investigatori e aggiungono un altro livello di complessità al quadro probatorio.