sabato, Luglio 26, 2025
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Ciro, Enzo e Luigi morti sul lavoro: chi sono le 3 vittime sul lavoro a Napoli

Stamattina è avvenuto un tragico incidente in via Domenico Fontana a Napoli. Gli operai si trovavano su un ponteggio mobile, impegnati in lavori di manutenzione del palazzo di 6 piani, quando sono precipitati: sono morti sul colpo il 61enne Ciro Pierro, residente a Calvizzano, il 53enne napoletano Vincenzo Del Grosso e il 67enne Luigi Romano, residente ad Arzano 

L’inchiesta della Procura di Napoli

La Procura di Napoli guidata dal procuratore Nicola Gratteri ha aperto un’inchiesta e disposto un sopralluogo immediato sul luogo dell’incidente avvenuto poco dopo le 9:30 di questa mattina.

Tre operai sono morti caduti dal montacarichi di un’impalcatura mobile mentre lavoravano alla manutenzione del tetto di un palazzo di 6 piani tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri.

In corso i rilievi della Polizia Scientifica e gli accertamenti dell’Ispettorato sul lavoro, così come il sopralluogo del procuratore aggiunto Antonio Ricci e del sostituto Stella Castaldo, che coordinano le indagini per la Sezione Lavoro e colpe professionali della Procura di Napoli. Sul caso indaga la Polizia di Stato.

Altro lutto per la famiglia di Arzano, Gigino è morto dopo il figlio

Le testimonianze dopo il dramma nel cantiere a Napoli

Ho visto i corpi a terra, scena straziante“, questa è la testimonianza del commerciante Francesco dopo il drammatico incidente. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i Vigili del fuoco e gli agenti dell’Upgsp della Questura di Napoli che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire quanto accaduto. I tre operai sono caduti da un’altezza di circa venti metri.

Le voci dal quartiere dopo

Abbiamo sentito un boato fortissimo e poi sono arrivate le ambulanze e la polizia“, queste sono le prime voci del quartiere dopo la morte dei tre operai.

La denuncia dei sindacati 

Questi sono omicidi sul lavoro quando si riscontrano determinate irregolarità. Non capisco come si possa pensare di lavorare a venti metri di altezza. C’è una mancanza di formazione nel settore edile: la sicurezza non può diventare un costo al fine del profitto“, ha dichiarato Giuseppe Mele, segretario generale Fillea Cgil.

I lavoratori edili devono entrare vivi e devono uscire vivi dai cantieri. Abbiamo fatto un’ordinanza per la sicurezza del lavoro in estate, ma molte imprese continuano a non rispettare la normativa sugli orari di lavoro. Non vengono rispettate le regole relative agli indumenti di lavoro“, queste le parole pronunciate da Gennaro Di Caprio, operatore politico Filca Cisl.

Il cordoglio delle istituzioni

È un giorno di dolore. Tre operai hanno perso la vita nel crollo di un cestello in una palazzina privata al Vomero. Voglio esprimere profonda vicinanza mia, dell’Amministrazione comunale e di tutta Napoli alle famiglie colpite da questa ennesima strage silenziosa. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci. Al mondo dell’impresa, a tutte le istituzioni e alle organizzazioni sindacali ribadisco l’impegno concreto per fermare le morti sul lavoro. Servono più sicurezza, più controlli e più formazione. Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario e doveroso“, ha scritto il sindaco Gaetano Manfredi.

Questa mattina la nostra città è scossa dalla tragica morte di tre operai, vittime di un incidente sul lavoro. A nome mio personale e dell’intera Chiesa di Napoli, esprimo il più profondo cordoglio alle famiglie delle vittime, cordoglio che si fa preghiera e vicinanza. Questo terribile evento non deve essere solo motivo di dolore, ma anche di indignazione e di coraggio per dire ‘basta’! Perché è inaccettabile morire non ‘sul’ lavoro, ma ‘di’ lavoro. È inaccettabile uscire di casa al mattino per guadagnarsi il pane e non fare ritorno. Il lavoro non può diventare una condanna, un pericolo, un rischio mortale. E che nessuno le chiami più morti bianche, perché sporcano le nostre coscienze“, ha dichiarato l’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia.

Il video dal luogo della tragedia

Il cordoglio del sindaco di Calvizzano

«La notizia della tragica morte di tre operai, tra cui il nostro concittadino Ciro Pierro, ha scosso profondamente la nostra comunità. Un uomo che ha perso la vita mentre svolgeva il proprio dovere su un cantiere a Napoli, vittima di un incidente che lascia sgomenti.

A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e di tutta Calvizzano, esprimo il più profondo cordoglio e la vicinanza ai familiari di Ciro Pierro e delle altre vittime: Luigi Romano e Vincenzo Del Grosso. In queste ore di dolore, siamo stretti in particolare al fianco della famiglia Pierro, a cui offriremo ogni possibile forma di supporto e assistenza.

Questa tragedia ci impone ancora una volta di riflettere sull’urgenza di rafforzare i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non si può morire così. È inaccettabile che nel 2025 si continui a perdere la vita a causa di presunti cedimenti strutturali o, forse, per la mancata adozione delle misure di sicurezza necessarie. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta e inderogabile, sempre.

Ci auguriamo che le indagini della magistratura, già avviate, facciano piena luce su quanto accaduto e individuino eventuali responsabilità. Morire sul lavoro è una ferita per l’intera collettività, e non può essere considerato un prezzo da pagare per guadagnarsi da vivere.

Calvizzano oggi piange un suo concittadino. Lo ricorderemo con rispetto e dignità e con l’impegno a tenere alta l’attenzione su una battaglia che riguarda la vita di migliaia di lavoratori ogni giorno.

In segno partecipazione al dolore della famiglia, proclameremo il lutto cittadino nel giorno delle esequie di Ciro Pierro. Sarà un momento di raccoglimento e memoria per tutta la nostra comunità, che si stringerà attorno ai suoi cari con affetto e solidarietà.» – è quanto afferma in una nota Giacomo Pirozzi, Sindaco di Calvizzano.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.