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Clan Mallardo. Il pentito Pirozzi: “Avevo pacchi di soldi, li mettevo nei fogli di giornale”

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Pacchi di soldi gestiti dal pentito e distribuiti agli affiliati. Il retroscena viene raccontato dal pentito Giuliano Pirozzi: “Spesse volte me l’hanno fatte tenere la cassa del clan, però tenevo la visione della maggior parte delle entrate, in quanto ero molto abile dal punto di vista contabile. A volte dei pacchi non li aprivo nemmeno, venivano messi nei fogli di giornale, quando venivo chiamato li riportavo subito. Oppure a mia volta trovavo un’altra persona insospettabile, che poteva essere una zia di mia mamma e farla mantenere onde evitare perché anch’io sapevo che stavo sotto le luci dei riflettori della magistratura”. Pirozzi poi racconta delle difficoltà avute prima della decisione di pentirsi: “Infatti la mia morale è là che non mi ritrovai più nel clan perché mi trovai tradito dalle persone che io materialmente gli avevo dato i mille euro, porto una somma x, e tutti quanti d’accordo dicevano, con un complotto, che non gli avevo dato niente, quindi io contro cento ed è proprio quello che mi ha dato la forza, lo sprint in più per rivolgermi alle forze dell’ordine perché si negavano che il giorno prima erano venuti a casa mia, in presenza anche di mia moglie, e io gli avevo consegnato i soldi. Quindi mi hanno dato uno sprint in più, mi hanno fatto capire proprio quanto valevano”.

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