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Clan Mallardo, l’informativa della Dia fa tremare la politica giuglianese: “Condizionamenti della camorra sull’Ente”

Clan Mallardo, l'informativa della Dia fa tremare la politica giuglianese Condizionamenti della camorra sull'Ente
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Un’indagine durata più di due anni, nata da una precedente inchiesta che aveva portato, ancora una volta, alla scoperta di episodi di estorsione effettuati dal clan Mallardo sul territorio di Giugliano. L’ultima ordinanza eseguita dalla Dia, oltre ad accertare l’operatività della cosca giuglianese dal febbraio 2017 al gennaio 2019 e della sua ala militare, ha permesso agli investigatori di raccogliere elementi indiziari anche in relazione a “possibili infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione comunale di Giugliano in Campania guidata, dal giugno 2015, dall’ex sindaco Antonio Poziello”.

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In particolare, come scrivono i magistrati antimafia “dalle attività tecniche emergeva, innanzitutto, che il clan Mallardo, nella persona dei suoi massimi esponenti, ed almeno a partire dal defunto Feliciano, aveva condizionato le scelte del Comune di Giugliano – che, peraltro risulta essere stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2013 – intervenendo direttamente su alcuni amministratori, circostanza, questa riferita anche dai collaboratori di giustizia, al fine di controllare gli appalti e di favorire le speculazioni, soprattutto edilizie, degli imprenditori di riferimento”. 

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A sostegno di ciò c’è un’informativa del 5.3.2020 che conterrebbe i presunti collegamenti tra alcuni esponenti del mondo politico e quello criminale. Nello specifico ci sarebbero state ingerenze della camorra negli assetti dell’ex maggioranza, nonchè pressioni su alcuni atti (come il regolamento edilizio), la concesisone di licenze e l’ampliamento del cimitero di Giugliano. Fatti su cui la magistratura ha aperto delle inchieste, alcune delle quali sono giunte a conclusione (i nomi degli indagati).

Si sottolinea che nessuna commissione d’accesso è stata inviata dal Ministero degli Interni per indagare sulle presunte infiltrazioni in quegli anni, ma resta agli atti, ancora una volta, un’ombra sui rapporti tra alcuni pezzi del mondo dell’imprenditoria e la politica giuglianese. Rapporti che sarebbero continuati anche con le successive elezioni del 2020.

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