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Casi di colera a Napoli. Dalle feci al vomito, come riconoscere i sintomi della malattia

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Sul sito del Ministero della Salute è possibile avere informazioni sul colera. Dopo le prime scariche diarroiche le feci presentano un aspetto ad “acqua di riso” e un odore caratteristico. La perdita di grandi quantità di liquidi con il vomito e la diarrea può provocare ipovolemia (diminuzione liquidi circolanti), ipotermia (temperatura corporea inferiore a 37°C), stato di shock e decesso.

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COME E’ PROVOCATO

Il colera è provocato da batteri appartenenti al genere dei vibrioni; all’osservazione microscopica, si presentano come bastoncelli con una caratteristica incurvatura che conferisce loro l’aspetto di una virgola (Vibrio comma). I vibrioni del colera producono una tossina attiva sulle cellule della mucosa intestinale.

I DUE CASI A NAPOLI

IL VIBRIONE ELTOR

Oltre ai vibrioni classici e al vibrione Eltor, così chiamato dalla stazione di quarantena araba in cui per la prima volta è stato identificato. Manifestazioni cliniche indistinguibili da quelle del colera classico sono provocate da vibrioni appartenenti a sottogruppi fino a non molto tempo ritenuti incapaci di produrre malattia nell’uomo.

Uno di questi è il Vibrio cholerae non O1 O139, produttore di una tossina del tutto simile alla quella prodotta dal V. cholerae classico ed Eltor. Ma nei confronti del quale la vaccinazione è del tutto inefficace. Dopo avere provocato epidemie in Bangla Desh, India e Pakistan, il V. Cholerae non O1 O139 sembra avere (per il momento) esaurito il suo potenziale epidemico.

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