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“Come nella fiction di camorra”, la baby paranza dei Quartieri Spagnoli sparava contro un lampione

"Come nella fiction di camorra", la baby paranza dei Quartieri Spagnoli sparava contro un lampione
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Avevano posizionato la loro roccaforte tra via Emanuele De Deo e Vico Lungo San Matteo che veniva controllata con le armi e con le perquisizioni dei passanti. I baby camorristi dei Faiano volevano affermarsi contro i rivali tanto che avevano condotto un agguato contro Vincenzo Masiello, detto Cucù. Infatti la sera del 5 dicembre 2022 il 18enne Dylan Di Biasi e il 22enne Vittorio Sorriente entravano in un centro scommesse nel Quartieri Spagnoli ed esplodevo un colpo di pistola contro il nemico. Immediatamente dopo il raid ai danni di Masiello, gli avversari esplodevano alcuni colpi di arma da fuoco contro le case di alcune persone legate al 22enne.

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Due giorni dopo ferimento di Cucù, Di Biasi veniva filmato mentre era in possesso di un’arma con la quale sparava contro un lampione dell’illuminazione. Dunque il sistema di videosorveglianza, installato in via Emanuele De Deo, riprendeva Antonio Marra, alla presenza di altri giovani, che si esercitava a sparare con le armi, detenute insieme al 18enne, utilizzando come bersaglio un lampione della pubblica illuminazione.

“SEMBRA UNA FICTION DI CAMORRA”

L’assurdo gesto sarebbe stato condotto alla presenza di passanti, ciò secondo i magistrati denota, ancora una volta, la crudeltà e sfrontatezza dei giovani i quali girava armati tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Nel marzo seguente l’ogiva veniva ritrovata ancora all’interno del lampione, così gli agenti della Questura di Napoli la sequestravano per metterla a disposizione della Procura di Napoli.

L‘immagine sembra tratta da una fiction di camorra ed è altrettanto aberrante il fatto
che ciò avvenga durante la notte ed alla presenza di passanti, dall’azione si denota ancora
una volta la crudeltà e sfrontatezza dei giovani, che senza remore e senza motivo alcuno
utilizzano un arma tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli“, scrive il gip del Tribunale di Napoli nell’ordinanza di custodia cautelare che ha sgominati i giovani criminali emergenti.

 

 

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