I clan di camorra stanno dimostrando un’inaspettata abilità nel cambiare pelle attraverso un rapido spirito d’adattamento. Le inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli stanno mostrando come, soprattutto, i social siano utilizzati per condurre una nuova tipologia di spaccio di droga. Non è più il tempo dei viaggi notturni dei clienti tra i rioni popolari delle periferie, oggi basta uno smartphone grazie al quale tutto viene consegnato in un luogo concordato.
Oggi il Capo della Squadra Mobile della Questura di Napoli ha illustrato il sistema messo in atto dai pusher del clan De Micco-De Martino. “Abbiamo visto l’evoluzione della gestione delle piazze di spaccio. Siamo passati dallo stile Scampia, ampie con sistemi di turnazione delle sentinelle, alla frammentazione in una trentina di piazze alcune delle quali definiamo volanti. Quest’ultime sono gestite dai pusher che ricevono gli ordini sul telefono e sui social per poi consegnare, come fosse un delivery, al cliente finale. Queste piccole piazze sono più difficili da perseguire e ricondurre, ma ci siamo riusciti grazie alle indagini tecniche e telematiche“, ha dichiarato Giovanni Leuci durante la conferenza stampa convocata dalla Procura di Napoli.
L’organizzazione criminale di Ponticelli era in grado di gestire l’intera filiera del narcotraffico, dall’approvvigionamento di grandi quantità di cocaina, crack, marijuana e hashish fino alla vendita al dettaglio. Numerosi sono stati i riscontri effettuati nel corso dell’indagine con il sequestro di circa 200 kg di droga di diverso tipo. Trovato anche ad un laboratorio utilizzato per la raffinazione e il confezionamento del crack e un locale per lo stoccaggio e la preparazione di altri tipi.
Catturati i boss, i ras e gli affiliati del clan De Micco-De Martino
Ci sono pesanti nomi della camorra di Ponticelli nelle carte dell’ultima inchiesta che ha dato un durissimo colpo al clan De Micco-De Martino. Spicca sicuramente la figura del boss Marco De Micco, già detenuto.
La misura cautelare in carcere è stata disposta per i vertici, i ras e gli affiliati al clan: Salvatore Alfuso, Teresa Aprea, Giovanni Braccia, Maurizio Cacciola, Salvatore Cardillo, Rodolfo Cardone, Giovanni Caruso, Francesco Clienti, Francesco Provitera Coppola, Ciro D’Apice, Francesco De Martino, Mario Rosario De Martino, Gioiele Lucarelli, Nunzia Rigotti, Salvatore De Martino, Umberto Dello Iacolo.
Gabriele Di Carluccio, Vincenzo Di Costanzo, Patrizia Di Natale, Pietro Frutto, Giovanni Iasevoli, Gennaro La Rocca, Giovanni Marinacci, Antonio Minelli, Luigi Minelli, Vincenzo Minelli, Francesco Miranda. Carmine Montagna, Ciro Naturale, Giovanni Naturale, Mario Noto, Nicola Onori. Loredana Palmieri, Giovanni Palumbo, Luigi Pangia, Gennaro Paola, Francesco Pignatiello, Maria Pignatiello, Carmela Ricci, Ciro Ricci, Luisa Riccio. Ciro Russo, Giovanni e Giuseppe Junior Riccio, Salvatore Sorrentino, Davide Tomi, Antonietta Uccella, Ciro Uccella, Alessio Velotti, Carmine Verdemare, Ferdinando Viscovo, Bartola Zuccoia, Mariano Pace.
Finiscono agli arresti domiciliari Maria Braccia, Rosa Clienti, Pasquale De Masi Florinda e Antonietta Fontanella, Maria Lazzaro.