In seguito al clamore suscitato da un video diffuso sui social da Francesco Emilio Borrelli (nel quale si vede il personale dell’AcquaFlash a Giugliano perquisire i clienti paganti per verificare che non portino cibo dentro la struttura), il parco acquatico ha emanato una nota con la quale risponde duramente al deputato e spiega le proprie ragioni: “Ci spiace molto vedere questo marciare su tematiche dibattute e ci meravigliamo che un deputato che svolge un egregio lavoro come Francesco Emilio Borrelli non sappia che noi facciamo tutto questo per sicurezza e igiene del parco. L’ingresso del cibo non è consentito – specificano dall’AcquaFlash – per motivi di igiene, sicurezza e logistica. Chi ha intolleranze può esibirlo e fare ingresso del proprio cibo, lo stesso per i bambini”.
“Quindi – conclude la nota – quale sarebbe l’ingiustizia e lo schifo in un parco privato? Il controllo delle borse necessario per garantire la sicurezza di tutti? La invitiamo a condividere, come ha già fatto, situazioni di reale degrado e non diffamare pubblicamente centinaia di persone che lavorano ogni giorno per rianimare una zona che fino ad 1 anno fa era una discarica abusiva. Francesco Emilio Borrelli noi stiamo provando a fare qualcosa di concreto per la nostra Campania, lei con questo video cosa ha fatto di concreto?”.
Il post sulla pagina Facebook
Oltre alla nota di indirizzata al deputato Borrelli, AcquaFlash ha pubblicato anche un post sulla propria pagina Facebook in cui spiega: “Esatto stai leggendo bene, non lavoriamo solo per soldi perché tutto si può dire ma non che AcquaFlash sia un operazione di facile monetizzazione. Difatti non lavoriamo solo per soldi, ma anche per l’amore, per la famiglia, per tutti i piccoli che hanno il diritto di vivere momenti di divertimento e spensieratezza. Per quanto non si possa pensare è uno dei motivi che ci anima ogni giorno a dare il massimo per questo parco, il sorriso di una figlia con il padre vale più di qualunque altra banconota!”.
Tantissimi i commenti, tra i quali spicca quello di Roberto che scrive: “Ho strafrequentato parchi, in Italia e non solo! Mai e poi mai qualcuno si è permesso di aprirmi lo zaino e controllare al suo interno o vietarmi di portare un panino o una bottiglietta d’acqua. Liberi voi di continuare con questa politica, liberi noi di andare altrove! E sinceramente, la famiglia non la fate di certo sorridere se oltre al costo del biglietto deve pagarsi obbligatoriamente anche da mangiare. C’è chi può farlo, ma c’è anche chi non può!”.